Esplosione del metanodotto, l'ipotesi dello smottamento

L'incidente potrebbe essere stato causato da un movimento franoso che ha modificato la morfologia della zona

Le fiamme nell'impianto
Le fiamme nell'impianto
di Enrico Marra
Sabato 3 Dicembre 2022, 09:42 - Ultimo agg. 16:32
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L'esplosione e l'incendio del metanodotto Snam di domenica sono stati, ieri mattina, oggetto di confronto nel corso del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto Carlo Torlontano. L'ipotesi, al momento, è che a causare l'esplosione sia stato un movimento franoso che ha modificato la morfologia della zona. Un evento in ogni caso di non doloso. Ma le indagini sono tuttora in corso e mirano a stabilire le cause che hanno portato a questo nuovo assetto dell'area percorso dalle tubature del metanodotto. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Giulio Barbato, magistrato di turno domenica sera che continuerà ad interessarsi del caso, e condotte dai carabinieri della Compagnia di Montesarchio, diretti dal capitano Virginia Coni, che hanno fatto i primi rilievi e seguito l'evolversi della situazione anche nei giorni seguenti.

Un accertamento che potrà concludersi solo dopo che i geologi tireranno le conclusioni sull'assetto del territorio.

Conclusioni che poi torneranno utili per garantire la scurezza in futuro. Un dato finora accertato, tra l'altro, è che in zona erano in corso dei lavori regolarmente autorizzati. Nel corso della riunione si sono anche ricostruite le varie fasi degli interventi dopo che è scattato l'allarme con fiamme visibili a decine di chilometri di distanza. Ci sono stati gli l'intervento dei vigili del fuoco, dei tecnici della Snam, dei carabinieri, della polizia e della prefettura attraverso il funzionario di servizio in quel momento per l'emergenze, il vice prefetto Mario La Montagna, e la Protezione civile che hanno tenuto costantemente informato il prefetto sull'evolversi della situazione.

Nel corso della riunione si è fatta anche una ricognizione delle attività portate avanti dalla varie forze dell'ordine nel corso della settimana per contrastare le varie forme di criminalità presenti sul territorio. In particolare si è preso atto che sono stati arrestati (sono ai domiciliari) due 34enni di Afragola, responsabili di un furto di biciclette in un garage del capoluogo e del ferimento di due poliziotti che avevano cercato di bloccarli. Si è fatto anche il punto su alcuni arresti per detenzione di stupefacenti, a riprova della consistenza del fenomeno dello spaccio presente sia in città che in provincia Alla riunione hanno preso parte il questore Edgardo Giobbi, il comandante provinciale dei carabinieri Enrico Calandro e il comandante provinciale delle Guardia di Finanza Eugenio Bua.

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