L'esplosione e l'incendio del metanodotto Snam di domenica sono stati, ieri mattina, oggetto di confronto nel corso del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto Carlo Torlontano. L'ipotesi, al momento, è che a causare l'esplosione sia stato un movimento franoso che ha modificato la morfologia della zona. Un evento in ogni caso di non doloso. Ma le indagini sono tuttora in corso e mirano a stabilire le cause che hanno portato a questo nuovo assetto dell'area percorso dalle tubature del metanodotto. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Giulio Barbato, magistrato di turno domenica sera che continuerà ad interessarsi del caso, e condotte dai carabinieri della Compagnia di Montesarchio, diretti dal capitano Virginia Coni, che hanno fatto i primi rilievi e seguito l'evolversi della situazione anche nei giorni seguenti.
Un accertamento che potrà concludersi solo dopo che i geologi tireranno le conclusioni sull'assetto del territorio. Conclusioni che poi torneranno utili per garantire la scurezza in futuro. Un dato finora accertato, tra l'altro, è che in zona erano in corso dei lavori regolarmente autorizzati. Nel corso della riunione si sono anche ricostruite le varie fasi degli interventi dopo che è scattato l'allarme con fiamme visibili a decine di chilometri di distanza. Ci sono stati gli l'intervento dei vigili del fuoco, dei tecnici della Snam, dei carabinieri, della polizia e della prefettura attraverso il funzionario di servizio in quel momento per l'emergenze, il vice prefetto Mario La Montagna, e la Protezione civile che hanno tenuto costantemente informato il prefetto sull'evolversi della situazione.
Nel corso della riunione si è fatta anche una ricognizione delle attività portate avanti dalla varie forze dell'ordine nel corso della settimana per contrastare le varie forme di criminalità presenti sul territorio. In particolare si è preso atto che sono stati arrestati (sono ai domiciliari) due 34enni di Afragola, responsabili di un furto di biciclette in un garage del capoluogo e del ferimento di due poliziotti che avevano cercato di bloccarli. Si è fatto anche il punto su alcuni arresti per detenzione di stupefacenti, a riprova della consistenza del fenomeno dello spaccio presente sia in città che in provincia Alla riunione hanno preso parte il questore Edgardo Giobbi, il comandante provinciale dei carabinieri Enrico Calandro e il comandante provinciale delle Guardia di Finanza Eugenio Bua.
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