Gli sfondano la porta e occupano la casa: proprietario respinge gli abusivi

L'azione illegale nel rione Libertà, i vigili tutelano il legittimo assegnatario

La casa che si cercava di occupare
La casa che si cercava di occupare
di Paolo Bocchino
Martedì 29 Agosto 2023, 09:47 - Ultimo agg. 10:02
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Per un alloggio popolare si fa a cazzotti. Assegnatari e loro familiari contro abusivi disposti a tutto pur di subentrare. E non è certo una porta chiusa a bloccare i propositi di occupazione: piede di porco e l'ingresso si spalanca. Con buona pace di chi avrebbe titolo a risiedere in quell'appartamento, peraltro una persona disabile.
Storia di una serata di ordinaria inciviltà resa nota ieri dalla polizia municipale, intervenuta domenica nelle palazzine ex Iacp di via Salerno, nel cuore del popolarissimo rione Libertà, per risolvere un caso che avrebbe potuto avere conseguenze più gravi.

«Nella tarda serata di domenica - spiega il Comando dei vigili - dalla Centrale operativa del 113 arrivava la notizia dell'ennesima occupazione sine titulo di un alloggio Acer al rione Libertà e di una rissa in corso tra gli abusivi e i familiari dell'inquilino, peraltro in stato di grave disabilità.

La pattuglia della polizia municipale capeggiata dal comandante, intervenuta immediatamente, si è trovata di fronte a un alloggio devastato con vetri rotti dappertutto e masserizie, sia quelle appartenenti al legittimoassegnatario che quelle degli abusivi, sparse nelle varie stanze». Segni evidenti del conflitto tra le parti, ovvero tra i familiari del legittimo assegnatario, momentaneamente fuori città per ragioni di salute, e gli autoproclamati nuovi titolari dell'alloggio in nome del presunto diritto al reale utilizzo del bene da qualche tempo disabitato. Un cliché tipico nell'ampia letteratura del genere, con l'abituale rimpallo di accuse e rivendicazioni che finisce per trovare la sintesi nel passaggio alle vie di fatto.

Nel caso specifico, i vigili attestano che «al momento del nostro arrivo, la ragazza che aveva occupato l'appartamento, insieme al marito e due figli, non era più all'interno dell'alloggio, nel quale era rimasto solo l'uomo». «Dopo oltre due ore di conciliabili con l'ultimo occupante abusivo e con l'intervento di due agenti della Polizia di Stato - aggiungono - l'alloggio veniva sgomberato, sequestrato e posto a disposizione dell'autorità giudiziaria, unitamente a un "piede di porco" utilizzato per aprire la porta di caposcala».

Immancabile la denuncia per invasione di edificio pubblico aggravata dall'uso e detenzione di armi improprie scattata ai danni della coppia. Grazie all'intervento tempestivo delle forze dell'ordine, non si sono registrate fortunatamente conseguenze sul piano fisico. Fondamentale si è rivelato anche l'atteggiamento degli occupanti legittimi che, a differenza di altri casi, non si sono arresi all'arroganza dei subentranti: «Questa volta la pervicacia mostrata dai familiari della vittima per rientrare in possesso del bene sottratto - commenta il comandante della polizia municipale Fioravante Bosco - non ha consentito che si materializzasse l'ennesima beffa ai danni del patrimonio pubblico dell'Acer».

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Episodio che conferma peraltro l'attualità del monito lanciato nei giorni scorsi dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi a tutte le prefetture italiane, affinché si intervenga con azioni efficaci a contrasto dell'inveterato e odioso fenomeno: «Si rende indispensabile adottare ogni opportuna misura al fine di scongiurare nuovi episodi di occupazione£ ha ordinato il Viminale, che ha chiesto ai prefetti di portare all'attenzione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica un'approfondita analisi del fenomeno».

«In quella sede - ha aggiunto Piantedosi - dovrà essere disposta un'immediata ricognizione degli immobili in condizione di abbandono», indicando quali principali bersagli da monitorare «strutture alberghiere, commerciali o industriali dismesse, scuole temporaneamente inutilizzate, alloggi di edilizia residenziale pubblica, che non risultino ancora formalmente attribuiti agli aventi diritto». E laddove l'occupazione senza titolo sia già conclamata, il Viminale ha evidenziato «la necessità di dare il massimo impulso a tutte le attività dirette a garantire l'immediata liberazione dei beni». Input recepito dalla Prefettura beneventana che nei giorni scorsi ha annunciato l'imminente richiesta formale ai Comuni di segnalazione dei casi presenti sul territorio, nell'ottica di un monitoraggio complessivo delle occupazioni abusive già conclamate o potenziali. In città lo scorso anno furono 25 le situazioni censite e segnalate all'autorità giudiziaria dalla polizia municipale, alle quali si sono aggiunti finora altri 10 casi nel 2023.
 

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