Gli studenti in piazza: «Più spazi e servizi per restare qui»

La mobilitazione nazionale, la denuncia: "Supporto psicologico, ora solo tre incontri gratuiti"

Gli studenti in piazza: «Più spazi e servizi per restare qui»
Gli studenti in piazza: «Più spazi e servizi per restare qui»
di Marianna D'Alessio
Sabato 30 Settembre 2023, 09:52 - Ultimo agg. 09:53
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«Vorrei un futuro qui» è lo slogan della manifestazione che ieri ha mobilitato gli studenti in 25 città italiane e a cui hanno aderito anche quelli dell'Università degli Studi del Sannio. Il corteo in città è partito da piazza Roma per poi dirigersi verso piazza Guerrazzi, sede del rettorato, con il duplice obiettivo di sostenere la protesta sul piano nazionale e di sollecitare alcuni interventi anche sul piano locale.

L'iniziativa partita quindi per protestare principalmente contro il governo Meloni e contro l'incapacità di trovare una soluzione strutturale contro il «caro affitti», sul piano locale, si è tradotta in una serie di rilievi da parte degli studenti su quanto andrebbe migliorato, a Benevento, sul versante dei parcheggi, dei trasporti, della mensa e anche del supporto psicologico.

Uno dei portavoce della protesta, Giovanni Moccia, ha spiegato che: «Siamo qui oggi perché vogliamo essere ascoltati. Vogliamo essere incentivati a restare in Italia e in particolare nel Sud Italia. Troppo spesso i ragazzi scappano. Lo studio è diventato più un privilegio che un diritto».

A gravare di più sulle tasche degli studenti, ha ricordato sono «gli esborsi per le bollette di luce e gas, ma anche la spesa per i beni di prima necessità. Bisogna porsi il problema di come andare incontro agli studenti che si trovano ad avere una vita da fuorisede. A Benevento la problematica sta lentamente crescendo. Bisogna evitarlo. Nel 2019 un affitto base costava tra i 150 e i 180 euro. Ad oggi un affitto arriva almeno a 200 euro. Quindi seppure in misura minore rispetto a Milano o Roma, anche qui c'è stato un rincaro». Serena Piantedosi, rappresentante nel Consiglio accademico per il corso di laurea in Giurisprudenza e presidente dell'associazione universitaria «Alleanza Studenti Demm Cusas» ha invece parlato della necessità di potenziare il supporto psicologico per gli iscritti all'Unisannio: «Chiediamo un intervento tempestivo da parte dell'ateneo sull'assistenza psicologica. Spesso gli studenti vanno incontro a un percorso di studi non sempre sereno, contornato da ansia e stress. Ricordiamo che siamo la generazione che ha vissuto il Covid. Siamo stati costretti a vivere in casa per quasi 3 anni. Si potrebbe obiettare che nel nostro ateneo un servizio di assistenza psicologica c'è già, è vero. Ma purtroppo dobbiamo dire che non è efficiente. Al Cusas. abbiamo realizzato un sondaggio che abbiamo poi fatto circolare liberamente tra gli studenti, in maniera anonima, in modo che potessero esprimersi sul counseling psicologico, aperto ormai da circa un anno. Purtroppo, tutti i dati vanno un'unica direzione. Questo servizio non è sufficiente, va migliorato. In primis c'è la necessità di aumentare il numero degli psicologi da 1 a 3. È necessario poi che siano operativi sul territorio beneventano, non bastano gli incontri online. Inoltre c'è l'urgenza di garantire un percorso psicologico completo. Oggi l'ateneo offre tre incontri gratuiti, il resto è a pagamento».

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Quella in città è stata quindi una protesta più contenuta nelle richieste rispetto a quelle rivendicate nelle piazze di Milano e Roma. Al centro delle rivendicazioni degli studenti, il miglioramento di servizi già esistenti, ma secondo i ragazzi «inefficienti». Seppure con qualche rincaro, meno sentito in città il problema abitativo che potrebbe attenuarsi già nei prossimi mesi con l'apertura delle due nuove residenze per gli studenti fuori sede. Altro problema rintracciato dagli studenti dell'ateneo locale è la mancanza di spazi di condivisione dove «creare comunità». «Una sola aula studio che può ospitare al massimo 400 studenti», hanno rivendicato nel corso del corteo. Problemi a cui una risposta potrebbe essere fornita dall'arrivo del Palaunisannio, una struttura che dovrà essere destinata proprio alle attività sportive e di socializzazione.
 

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