Green pass al lavoro, a Benevento
pochi respinti. Resta il nodo agricoltura

Green pass al lavoro, a Benevento pochi respinti. Resta il nodo agricoltura
Sabato 16 Ottobre 2021, 10:35
4 Minuti di Lettura

All'appuntamento con il green pass indispensabile per entrare nel luogo di lavoro, il Sannio ed il suo mondo produttivo si è presentato sostanzialmente con le carte in regola. Un'eccezione, tuttavia, sia pure modesta, la si è registrata in agricoltura.
Cosa sia accaduto, lo spiega Gennarino Masiello, vicepresidente nazionale della Coldiretti: «Circa 300 operai non sono stati ammessi al lavoro». La ragione? «Si tratta di lavoratori extracomunitari, - spiega - vaccinati sì ma con un prodotto non riconosciuto nel nostro Paesi». Costituiscono in ogni caso un problema per le 200 aziende nelle quali operano. «Siamo nella piena stagione della vendemmia, della raccolta delle mele; di qui a pochissimo, delle olive. Siamo di fronte a 200 imprese è la preoccupazione di Masiello - che rischiano di vedere il frutto di un anno marcire sugli alberi. Occorre che il governo adotti misure flessibili, che consentano a pensionati, studenti, vaccinati, naturalmente, di prestare la loro opera. Ci vorrebbe il voucher». E si ferma qui il problema in questo settore. Antonio Casazza, presidente provinciale di Confagricoltura esclude, infatti, che vi siano stati problemi: «Abbiamo organizzato i nostri uffici per affrontare l'emergenza; non abbiamo ricevuto segnalazioni di respingimento».

Tranquilla la giornata nel settore della piccola industria. «Non è stato inviato alcun messaggio in negativo dai nostri 300 associati avverte Claudio Monteforte, presidente della piccola industria di Confindustria e, aggiungo, non mi meraviglio. Se non ci sono stati intoppi, lo si deve al fatto che abbiamo preparato da tempo i nostri associati sollecitando la necessità della somministrazione. Siamo arrivati preparati al 15 ottobre ricorda grazie alla vaccinazione a tappeto avviata a maggio con l'hub realizzato con il contributo di Asl e Asi».
Restando nel mondo della piccola impresa, si scopre che qualche caso di inadempienza da parte dei lavoratori appartenenti alla Claai, un'associazione che raccoglie circa 2000 aziende, c'è stato. «Sono stati scoperti evidenzia Donato Scarinzi, direttore generale circa 10 dipendenti senza pass. Si è andati avanti col tampone».
E la grande industria? «Non si sono registrate svela Fernando Vecchione, leader della Cisl Irpinia-Sannio criticità nei grandi complessi industriali del Sannio. Si contano sulle dita di una mano quelli che, sprovvisti di documentazione, non si sono recati al lavoro. Verificheremo, in ogni caso». Non diversa la descrizione da parte di Luciano Valle, segretario generale della Cgil: «Abbiamo allestito nei nostri uffici periferici osservatori per controllare la situazione; tutto tranquillo». Per Luigi Simeone, alla guida della Uil Irpinia Sannio non vi è stato alcun allarme. «Dai dati in nostro possesso attesta - ci risulta che le attività sono partite regolarmente anche se non escludiamo che qualche sporadico caso sia stato possibile. Vedremo domani». Un risultato della prima giornata confermato da Anna Pezza, direttore generale di Confindustria. Anche nell'edilizia, secondo Fulvio Pirchio, segretario della Filca, tutto è andato per il meglio: «Nei 20 cantieri delle grandi opere come nei 120 in cui si effettuano interventi alla luce del bonus 110%, tutti al lavoro. Verificheremo nelle prossime ore come sia la situazione in quelli piccoli, a conduzione familiare».

«Allineati e coperti» i 92 dipendenti della Provincia. Sono stai respinti all'ingresso 3 visitatori perché sforniti sia di green pass sia di qualsiasi documento attestante l'avvenuta immunizzazione.
Da ulteriori accertamenti eseguiti dall'Asl tra il personale dipendente, infine, è emersa la presenza di dipendenti che non hanno assolto all'obbligo vaccinale. Nel dettaglio, sono 11 persone: sette dell'area medica, due di quella veterinaria e due assegnati ad altri settori. Secondo il provvedimento messo in atto dai vertici aziendali, il personale indicato è sospeso dal servizio fino all'assolvimento dell'obbligo vaccinale o, in mancanza del completamento del piano vaccinale nazionale, fino al 31 dicembre 2021, vale a dire oltre il termine ultimo dello stato di emergenza epidemiologica, salvo eventuali proroghe. In caso di assolvimento dell'obbligo vaccinale, è prevista la sospensione immediata del provvedimento e il reintegro in servizio.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA