Benevento; infermiera aggredita
in ospedale, è allarme sicurezza

Benevento; infermiera aggredita in ospedale, è allarme sicurezza
di Luella De Ciampis
Lunedì 4 Febbraio 2019, 09:04
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Un'aggressione fisica e verbale, quella vissuta ieri mattina ed evidenziata da un'infermiera del reparto di Medicina dell'ospedale Fatebenefratelli di Benevento, che, dopo l'episodio è tornata a casa, in preda allo choc. Si tratta di una giovane donna, da poco assunta in ospedale, che ha riferito solo di essere stata minacciata più volte e di aver avuto molta paura, ma non se la sente di aggiungere altro. A raccontare l'accaduto, è invece Annarita Marra, infermiera dell'unità operativa e consigliere dell'Opi (ordine professioni infermieristiche). «Tutto è accaduto all'improvviso dice la Marra in seguito a un malore di un paziente che, mentre stava camminando con la moglie nel corridoio del reparto, ha dichiarato di non sentirsi bene. L'infermiera gli ha suggerito di tornare in camera e di distendersi sul letto, in attesa che arrivasse il medico. Improvvisamente, è stata spintonata dai parenti del paziente, che l'hanno inchiodata al muro e aggredita verbalmente».
 
Si tratta del secondo episodio di violenza nell'arco di 10 giorni. Infatti, il 24 gennaio M.B., medico del pronto soccorso della stessa struttura, aveva subito un'aggressione verbale da parte di sei familiari di una paziente anziana «Attualmente non sono tranquillo - ha detto dopo l'accaduto - e un medico non tranquillo, non svolge il suo lavoro in modo giusto». Una situazione che sembra essere in continua evoluzione negli ultimi mesi, in base alle continue sollecitazioni giunte da più parti.

«In medicina d'urgenza continua l'infermiera c'è un solo medico, al coordinamento delle unità di Medicina generale, Geriatria e Oncologia, rispettivamente con 28, 12 e 12 pazienti, molti dei quali anziani, tracheotomizzati e con la Sla. Per assisterli tutti, sono previsti due infermieri di notte, tre nel pomeriggio e cinque o sei di mattina, in base ai turni. Decisamente pochi, quelli destinati a coprire il turno di notte, perché i pazienti tracheotomizzati e i malati di Sla, hanno esigenze particolari e improvvise, che interessano l'apparato respiratorio, di fronte alle quali bisogna intervenire con immediatezza, per evitare di mettere in pericolo la loro vita».

Una posizione, pienamente condivisa dall'organizzazione sindacale Cgil che, in più occasioni ha denunciato la situazione. «Questo è solo l'ultimo dei tanti episodi rilevati dice il coordinatore Pompeo Taddeo in seguito ai quali, abbiamo chiesto il potenziamento del reparto in cui i pazienti sono in maggioranza, allettati e anziani. Non è possibile, pensare che ci siano 40 pazienti con due soli infermieri nel turno di notte, perché, di fronte ai disservizi, i pazienti aggrediscono medici e infermieri. Il 15 gennaio abbiamo inoltrato l'ultima richiesta di incontro al management del Fatebenefratelli, per discutere la carenza di organico che pregiudica l'incolumità e le normali attività del personale sanitario. A questo punto, ravvisiamo la necessità di un tavolo tecnico».
 
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