La Gesesa: «Acqua dai pozzi, valori mai fuori norma»

L'azienda effettuerà settimanalmente prelievi in autocontrollo presso i 2 pozzi di Pezzapiana

La Gesesa: «Acqua dai pozzi, valori mai fuori norma»
di Paolo Bocchino
Martedì 29 Novembre 2022, 09:48 - Ultimo agg. 18:49
4 Minuti di Lettura

Caso tetracloroetilene, dopo l'emergenza è tempo di chiarimenti. Doppio confronto ieri tra istituzioni e cittadini. Nel pomeriggio i vertici di Gesesa hanno ricevuto in sede una delegazione del comitato civico Pezzapiana guidata dal presidente pro tempore Marcello Palladino, consigliere comunale. Un'occasione per provare a fugare i tanti dubbi inevasi dopo la crisi lampo dell'altro fine settimana. «Ci possiamo fidare ancora dell'acqua che beviamo?».

Questa in estrema sintesi la domanda posta dai cittadini che risiedono nell'area epicentro della problematica. Da Gesesa sono arrivate dettagliate rassicurazioni circa la potabilità, che secondo i rappresentanti aziendali non è mai stata in discussione nemmeno nei giorni caldi della vicenda. Attraverso la sequenza delle rilevazioni effettuate in autocontrollo settimanalmente, il presidente Domenico Russo e l'amministratore Salvatore Rubbo hanno assicurato ai cittadini di Pezzapiana che i valori del tetracloroetilene si sono mantenuti abbondantemente al di sotto dei limiti di legge per la potabilità in ogni momento.

Il picco rilevato occasionalmente da Asl e Arpac a cavallo tra il 15 e il 17 novembre non trova alcun riscontro nei tabulati di Gesesa, né nei controlli effettuati dagli stessi organismi istituzionali presso i fontanini nei medesimi giorni. Un mistero che dunque resta tale ma che appare circoscritto.

Quanto alla possibilità di avere una fornitura integralmente proveniente dal Biferno, ovvero l'acqua molisana di miglior qualità che pure era stata promessa pubblicamente a luglio ai residenti di Pezzapiana, i dirigenti di Gesesa hanno spiegato che tale assetto è stato garantito effettivamente per mesi fino a quando le forniture lo hanno consentito. Ma anche nella fase attuale, per molte ore al giorno i rubinetti della zona versano acqua 100 per 100 made in Molise per effetto dello spegnimento temporaneo dei pozzi di Pezzapiana. Garanzie dall'azienda inoltre sono arrivate pure in merito alla realizzazione dell'impianto di filtrazione a carboni attivi, ideato e inizialmente finanziato proprio da Gesesa, prima del sostegno economico della Regione. «Si dovrà concludere necessariamente entro dicembre 2023, pena la revoca del finanziamento» hanno dichiarato i rappresentanti della società. L'azienda ha annunciato poi un approfondimento tecnico sulla incongruenza, minima ma significativa, tra i valori misurati al pozzo e quelli rinvenuti a valle presso il fontanino stradale di piazza Basile, dove sono emerse concentrazioni di tetracloroetilene stranamente superiori rispetto a quelle di partenza. «L'impegno di Gesesa e mio personale - ha commentato Russo - è garantire la massima informazione ai cittadini sulla sicurezza dell'acqua. Spero che gli abitanti di Pezzapiana siano rimasti soddisfatti».

Video

Esame sostanzialmente superato, come testimonia il commento di Palladino: «Un incontro davvero utile perché ha permesso ai cittadini di porre direttamente i tanti quesiti irrisolti da giorni. Gesesa ha fornito risposte dettagliate e confortanti. Resta da chiarire la clamorosa incongruenza con i rilievi di Asl e Arpac, e va assolutamente avviato quanto prima il piano di caratterizzazione delle aree contaminate da anni dal tetracloroetilene».

Gesesa ha comunicato ieri alla Asl il nuovo piano di monitoraggio. Per sovrapporre i propri riscontri a quelli degli enti istituzionali, l'azienda effettuerà settimanalmente prelievi in autocontrollo presso i 2 pozzi di Pezzapiana, la vasca di clorazione e i fontanini stradali di viale San Lorenzo e via Piccinato, aggiungendo adesso quello di piazza Basile. Dal Comune è invece partita ieri all'indirizzo di Asl, Arpac e Gessea la richiesta dei dati dei controlli condotti a partire dal 1 gennaio 2020. Due anni di rilievi che saranno girati all'Unisannio per l'annunciato studio scientifico.

Il sindaco Mastella ha ricevuto ieri a Palazzo Mosti l'associazione consumatori Udicon che aveva chiesto chiarimenti sulla vicenda. Il primo cittadino ha spiegato al responsabile provinciale Angelo Parletta e al componente del direttivo Nunzio Grasso di essere stato «costretto a firmare l'ordinanza che stabiliva la non potabilità dell'acqua a seguito del dato comunicato dall'Asl, pur essendo apparso sin dall'inizio molto anomalo in quanto discordante rispetto ad altri laboratori». Chiarimenti definiti soddisfacenti dai rappresentanti dell'Udicon.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA