La "peschiera" salvata dai volontari longobardi

Santa Clementina, l'area lungo l'Appia sarà riqualificata dai volontari

L'area della peschiera
L'area della peschiera
di Antonio Martone
Mercoledì 1 Marzo 2023, 08:35
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La "peschiera" di Santa Clementina, risalente all'epoca sannitica, uno dei simboli del vecchio capoluogo sarà finalmente ristrutturata per iniziativa privata. L'obiettivo è quello di ridare al monumento una adeguata rilevanza. Grazie alla generosità dell'attuale proprietario, ricordiamo che è ubicata su una area non pubblica, sarà concessa in gestione, infatti, all'associazione di promozione sociale "Benevento Longobarda" che ha già pronto da tempo un ambizioso progetto per valorizzare e rendere il sito visitabile, con autotassazione e attraverso l'opera dei volontari.

«La rimetteremo a posto per renderla fruibile ai beneventani e ai turisti e dice il presidente Alessio Fragnito - oltre che per svolgere manifestazioni di carattere storico. E in questo caso rendendo più attrattiva anche l'area circostante di Santa Clementina». Un inedito esempio di passione e attaccamento per i monumenti e la città stessa. Un riscatto parziale per la peschiera il cui destino è stato amaro. Fu espropriata per costruire la strada interquartiere e, pertanto, il vecchio proprietario non riuscì più a tutelare il sito. Da qui cominciò il degrado e lo spogliamento di vari elementi architettonici, tutti rubati. Il sito, tra l'altro, fa parte della lista delle "venti attrazioni" che diversi siti stranieri e alcuni circuiti di tour operator consigliano di visitare a coloro che si recano in gita a Benevento.
«Dopo diverso tempo, all'incirca dieci anni fa, il professore Nicola Fragnito racconta Maurizio Bianchi fondatore del gruppo Benevento Città Nascosta acquistò quel terreno e salvò il monumento dal sicuro abbattimento ed in parte dal degrado e all'epoca mi garantì che avrebbe fatto tutto il possibile per salvare un pezzo di storia dall'oblio.

Io credo, al di là della sensibilità di questa famiglia, che le varie amministrazioni comunali che si sono avvicendate avrebbero dovuto muoversi per tempo per salvare la peschiera che addirittura, è bene ricordarlo, giaceva completamente sepolta dai rovi e dalla spazzatura quando il professore Fragnito l'ha rilevata. Mi chiedo perché non è stato fatto nulla dalle istituzioni».

Rimpianti e amarezza per un patrimonio storico quasi svanito. «Sono state prelevate colonne, statue ed opere d'arte che l'addobbavano, attraverso furti continui ed impuniti visto che non c'era recinzione o vigilanza continua Fragnito -, ma nonostante tutto resta ancora affascinante e costituisce un riferimento. Come associazione già prima del Covid avevamo iniziato ad operare, poi abbiamo dovuto interrompere i lavori che però riprenderemo già dal mese di aprile. Occorreranno costi e sacrifici non indifferenti, ma siamo fortemente decisi a restituirla alla città. Per la cronaca fu acquistata da mio padre ed era allora in una totale decadenza, diventata quasi invisibile. La riapertura della peschiera dove tra l'altro sgorga ancora acqua, potrebbe costituire un volano per lo sviluppo e il rilancio dell'area archeologica Santa Clementina».

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L'idea di "Benevento Longobarda" potrebbe essere il collegamento per il progetto ancora più ampio esposto da Simone Foresta, responsabile della Soprintendenza per Benevento e provincia che attraverso il Mattino ha lanciato l'idea di costituire il parco archeologico che costituirebbe il salto di qualità auspicato ed atteso da anni da tutti e dagli stessi abitanti dell'antico quartiere. La "peschiera" era una struttura rurale, costruita alcuni millenni fa intorno ad una grande sorgente d'acqua e fu di proprietà anche dello scienziato sannita Luigi Palmieri. Era un luogo di ristoro per coloro che arrivavano in città ed anche di adorazione in epoca pre-cristiana delle dee ninfee. «Il disinteresse per la struttura è partito dal 1949 in poi, subito dopo l'alluvione. Ci sono stati oltre mezzo secolo di dimenticanze riprende Fragnito e purtroppo mi dispiace dirlo, di omissioni. Un totale disinteresse legato al fatto che sorgeva in un terreno privato ed erroneamente non è stata mai espropriata». L'associazione "Benevento Longobarda" che conta circa sessanta iscritti tra i quali una quindicina sono attivi, proprio in questo week end celebra la festa del tesseramento nella zona del Triggio dove spesso organizza manifestazioni che fanno rivivere la storia longobarda in particolare e come noto gestisce un museo sotterraneo. Per l'occasione ci sarà anche un concerto di musica medievale e sarà esposto ulteriormente il "progetto peschiera".
 

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