È arrivata nella mattinata di ieri la conferma della partecipazione del direttore generale del «Rummo» Maria Morgante, all'incontro previsto a palazzo Mosti alle 12 di oggi. C'è, tuttavia, una variazione al programma che prevedeva la presenza del sindaco Clemente Mastella e di altri cinque sindaci dell'area della Valle Caudina firmatari della richiesta inviata alla manager che incontrerà invece solo i primi cittadini di Benevento e di Sant'Agata de' Goti. «Il direttore Morgante dice Mastella mi ha telefonato per assicurarmi la sua presenza in Comune ma ci saremo solo io e Salvatore Riccio, che abbiamo competenza rispetto alle attuali condizioni del Rummo e del Sant'Alfonso». La notizia dell'adesione della manager all'incontro è arrivata quasi inattesa. Ancora ieri mattina infatti Mastella, nel corso dell'inaugurazione dell'anno scolastico aveva ribadito di non aver ricevuto conferme al riguardo. Dunque, l'incontro ci sarà ma Domenico Parisi, Pasquale Viscusi, Clemente Di Cerbo e Rossano Insogna, rispettivamente sindaci di Limatola, Frasso Telesino, Dugenta e Melizzano, non parteciperanno a questa prima fase che, sicuramente, sarà seguita da nuove discussioni subito dopo le votazioni del 25 settembre, in un ambito più vasto che prevede la partecipazione di tutti i componenti dell'assemblea.
In ogni caso i primi cittadini esclusi dall'incontro sono pronti a dare battaglia per vedere riconosciuto il diritto alla sanità di tutta la popolazione. «Noi sindaci dice Domenico Parisi da Limatola - predisporremo una risposta e chiederemo anche un incontro al prefetto Carlo Torlontano perché abbiamo a cuore il diritto alla salute dei nostri concittadini che è un diritto imprescindibile».
Sul piatto della bilancia c'è la situazione di oggettiva difficoltà dell'azienda ospedaliera che, in più occasioni, è stata evidenziata e stigmatizzata, per i gravi riflessi sulla salute dei cittadini, persino dagli stessi rappresentanti della classe medica sannita, oltre che da varie associazioni impegnate per la salvaguardia della sanità pubblica sul territorio. E ci sono le soluzioni da proporre e ottenere a breve, medio e lungo termine per cercare di arginare l'emorragia di defezioni da parte dei medici dalla struttura e per sopperire alla carenza di anestesisti e di professionisti in servizio nei reparti dell'emergenza-urgenza, per evitare di dover sospendere prestazioni indispensabili, di chiudere e accorpare reparti.