Benevento, ospedali ai raggi X:
Morgante dice sì ma sarà vertice a tre

Benevento, ospedali ai raggi X: Morgante dice sì ma sarà vertice a tre
di Luella De Ciampis
Mercoledì 14 Settembre 2022, 07:29 - Ultimo agg. 18:26
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È arrivata nella mattinata di ieri la conferma della partecipazione del direttore generale del «Rummo» Maria Morgante, all'incontro previsto a palazzo Mosti alle 12 di oggi. C'è, tuttavia, una variazione al programma che prevedeva la presenza del sindaco Clemente Mastella e di altri cinque sindaci dell'area della Valle Caudina firmatari della richiesta inviata alla manager che incontrerà invece solo i primi cittadini di Benevento e di Sant'Agata de' Goti. «Il direttore Morgante dice Mastella mi ha telefonato per assicurarmi la sua presenza in Comune ma ci saremo solo io e Salvatore Riccio, che abbiamo competenza rispetto alle attuali condizioni del Rummo e del Sant'Alfonso». La notizia dell'adesione della manager all'incontro è arrivata quasi inattesa. Ancora ieri mattina infatti Mastella, nel corso dell'inaugurazione dell'anno scolastico aveva ribadito di non aver ricevuto conferme al riguardo. Dunque, l'incontro ci sarà ma Domenico Parisi, Pasquale Viscusi, Clemente Di Cerbo e Rossano Insogna, rispettivamente sindaci di Limatola, Frasso Telesino, Dugenta e Melizzano, non parteciperanno a questa prima fase che, sicuramente, sarà seguita da nuove discussioni subito dopo le votazioni del 25 settembre, in un ambito più vasto che prevede la partecipazione di tutti i componenti dell'assemblea.

In ogni caso i primi cittadini esclusi dall'incontro sono pronti a dare battaglia per vedere riconosciuto il diritto alla sanità di tutta la popolazione. «Noi sindaci dice Domenico Parisi da Limatola - predisporremo una risposta e chiederemo anche un incontro al prefetto Carlo Torlontano perché abbiamo a cuore il diritto alla salute dei nostri concittadini che è un diritto imprescindibile».

Anche l'Ordine provinciale dei medici che si era attivato per incontrare il nuovo direttore generale già all'indomani del suo insediamento, ma al momento non c'è un appuntamento fissato. Con molta probabilità la linea della manager è dettata dall'esigenza di creare le basi per un discorso più approfondito, in un momento diverso da quello attuale. Una vicenda su cui è intervenuto ancora una volta il deputato Pasquale Maglione, nel pieno della campagna elettorale. «Accolgo con piacere dice - l'invito al dialogo da parte del comitato civico per l'ospedale di Sant'Agata dei Goti. Una vicinanza dimostrata sempre, come i miei numerosi incontri con i cittadini possono dimostrare. Trovo utile persino l'improvviso interesse per la questione da parte di chi, fino a ora ha latitato, augurandomi che l'attenzione resti alta anche dopo le elezioni. È da stigmatizzare il comportamento del sindaco di Benevento che ha convocato solo i suoi accoliti invece dell'assemblea dei sindaci per cercare di dimostrare un interesse che non c'è mai stato e che, al momento, è utile solo per assicurarsi il reddito di politicanza. Personalmente continuerò a stare dalla parte dei cittadini e, come sto facendo da anni, proseguirò nel chiedere un'azione congiunta di tutti gli attori istituzionali della provincia per garantire la sopravvivenza dell'ospedale di Sant'Agata e, più in generale, per salvaguardare la sanità del Sannio che, negli ultimi anni, è stata completamente saccheggiata».

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Sul piatto della bilancia c'è la situazione di oggettiva difficoltà dell'azienda ospedaliera che, in più occasioni, è stata evidenziata e stigmatizzata, per i gravi riflessi sulla salute dei cittadini, persino dagli stessi rappresentanti della classe medica sannita, oltre che da varie associazioni impegnate per la salvaguardia della sanità pubblica sul territorio. E ci sono le soluzioni da proporre e ottenere a breve, medio e lungo termine per cercare di arginare l'emorragia di defezioni da parte dei medici dalla struttura e per sopperire alla carenza di anestesisti e di professionisti in servizio nei reparti dell'emergenza-urgenza, per evitare di dover sospendere prestazioni indispensabili, di chiudere e accorpare reparti.

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