I ladri di rame colpiscono ancora:
furto nell'ex sede dell'Inps

I ladri di rame colpiscono ancora: furto nell'ex sede dell'Inps
di Enrico Marra
Lunedì 29 Aprile 2019, 16:30
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I ladri di rame, nel fine settimana, hanno fatto tappa presso la ex sede dell'Inps, in via Calandra. Ancora da quantificare l'ammontare del bottino. A far scattare l'allarme in mattinata un vigilantes di un istituto privato che ha in gestione la custodia dell'imponente edificio, da tre anni non utilizzato. Sul posto sono giunti gli agenti della Squadra Volanti della questura che hanno constatato che i malviventi, una volta scavalcata la recinzione che delimita l'edificio, hanno forzato una finestra al piano terra e poi raggiunto il quarto piano. Qui in alcune stanze hanno smontato i pannelli della controsoffittatura per asportare i cavi elettrici contenenti il rame, l'«oro rosso» che rappresenta il vero obiettivo di questo tipo di raid. Temendo di essere scoperti probabilmente hanno limitato la loro azione solo ad alcuni locali, magari rinviando a altra data un nuovo colpo, un modo di operare del resto già sperimentato nel recente passato quando sono stati messi a segno, per ben due volte, furti presso lo stesso obiettivo, il deposito «Sirti».
 
Scoperto il raid sul posto sono giunti anche gli agenti della polizia scientifica per procedere a una serie di rilievi. Diversi i locali che sono stati presi di mira, ma al momento non è stato possibile effettuare una precisa ricognizione e quindi quantificare l'ammontare del bottino. Infatti si attende che nelle prossime ore arrivi sul posto un delegato dell'attuale proprietario dell'edificio, vale a dire il Fondo immobiliare pubblico.

Il furto ha riportato all'attenzione della cronaca la destinazione di un edificio che è in uno stato di totale abbandono, in pratica da quando, tre anni fa, per motivi di risparmio (il fitto della sede costava seicentomila euro l'anno) l'Inps è stata costretta al trasloco e a utilizzare per i suoi uffici i locali che sono di proprietà Inpdap, in via Martiri d'Ungheria. Le trattative per una diversa utilizzazione dell'edificio non sono andate in porto, ed è rimasta solo la vigilanza saltuaria che si è rivelata però decisiva per scoprire questo furto.

La polizia ha acquisito le immagini delle telecamere presenti in via Calandra e nell'adiacente via De Caro, sperando in qualche fotogramma utile per identificare i componenti dellaa banda, probabilmente proveniente da fuori provincia, che mostra una predilezione per le strutture beneventane. I furti di rame in città, infatti, si susseguono dalla metà di gennaio di quest'anno. A gennaio fu messo a segno un furto di rame ai danni dell'impianto di depurazione del consorzio Asi di Benevento. Gli autori del colpo, dopo aver divelto il cancello per accedere all'impianto, avevano sfilato «l'oro rosso» da alcune reti del depuratore. A febbraio c'erano stati altri due furti presso la «Sirti», alla periferia della città, mentre a marzo nuovo colpo presso il deposito delle Ferrovie in piazza Colonna. Questi colpi vengono messi a segno da chi poi rivende il rame a grossisti, che poi provvedono a mandarlo in fonderia per poi rivenderlo.
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