Dove avrebbe potuto collocarsi la Dc, se non dalla parte di Clemente Mastella? Un connubio inscindibile, al netto degli anni trascorsi e delle epoche cambiate. Oggi il leggendario scudo crociato rivive in tante insegne, più o meno note. La Federazione popolare dei democratici cristiani è un polo aggregatore di sigle e movimenti che può esibire il fregio Libertas puntando a far rinascere il grande centro. Un progetto coltivato con convinzione da Giuseppe Gargani, presidente nazionale della Federazione, ospite ieri in città del commissario provinciale Giseldo Rossi che ha ufficializzato il sostegno alla ricandidatura di Mastella. «Una lista è già pronta - ha assicurato Rossi - C'è la possibilità che se ne costituisca un'altra, aperta al contributo di esponenti del mondo laico, liberale e riformista». Rossi ha spiegato che la Federazione dei Democratici cristiani «raccoglie oltre 40 sigle».
«Tra le quali - ha sottolineato - anche l'Udc, malgrado le cose che si sono sentite nei giorni scorsi.
Da Giuseppe Gargani uno sguardo di prospettiva ed elogi a Mastella: «È il momento più favorevole per far rinascere il centro. Ma deve essere un soggetto autonomo tanto dal centrodestra quanto dal centrosinistra. Mastella mi ha stupito per la capacità di calarsi, dopo una vita in politica, nel ruolo di amministratore, che da quanto vediamo sta svolgendo bene. Contribuirò alla sua rielezione».
Ritorno a Palazzo Mosti che potrebbe chiudere la carriera politica dell'ex Guardasigilli: «Il prossimo sarà il mio ultimo mandato, appenderò le scarpette al chiodo - ha annunciato Mastella con metafora calcistica di rito data la giornata - Giuseppe Gargani nel 2016 fu l'unico leader politico a sostenermi, una vicinanza che non dimentico. Così come non nascondo un po' di emozione e tanto piacere nel trovare il simbolo della Dc a supporto della mia candidatura». Sul piano politico il fondatore dell'Udeur ha auspicato «la nascita di una Margherita 2.0, ovvero un soggetto federato come quello che allora vedeva insieme la mia Udeur, i Popolari, l'Asinello e Rinnovamento Italiano». Mastella si è quindi detto «pentito di aver sostenuto Conte, data la sua inattesa virata su posizioni giustizialiste che non mi attendevo da un avvocato come lui». Riferimento anche ai sondaggi, in linea con le polemiche dei giorni scorsi sull'asse Noi Campani-perifaniani: «Quando non arridono loro, dicono che non sono attendibili». E sul punto il sindaco ha coinvolto anche il centrodestra: «Attenzione, le rilevazioni in ambito nazionale che li vedrebbero avanti non si traducono automaticamente su scala locale».