Morto nell'azienda mentre scaricava
le travi: il giallo della caduta dalla scala

Morto nell'azienda mentre scaricava le travi: il giallo della caduta dalla scala
di Gianluca Brignola
Mercoledì 16 Febbraio 2022, 09:54
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Nel day after dell'ennesima tragedia sul lavoro avvenuta lunedì nel piazzale di un'azienda nell'area industriale di via Cese, a Puglianello, le attenzioni degli inquirenti sono focalizzate sulle cause alla base del tragico incidente costato il decesso, sul colpo, di Luigi Odierno, 43enne di San Giuseppe Vesuviano.

Pochi i punti fermi nelle mani del sostituto procuratore Maria Colucci ma che con il passare delle ore hanno assunto una connotazione sempre più definita. Dalle risultanze, evidenziate a seguito della prima visita esterna compiuta sul posto dal medico legale, l'operaio avrebbe battuto violentemente la testa al suolo precipitando, probabilmente, da un rialzo simile a una scaletta presente a bordo del cassone del camion. C'è ancora da definire, con accuratezza, il punto esatto dal quale la vittima avrebbe perso l'equilibrio. Un colpo, all'altezza dell'orecchio sinistro, che non gli ha lasciato scampo. Esclusa la possibilità di un trauma toracico, mentre, di conseguenza, ha perso sempre più campo l'ipotesi del rovesciamento sul corpo delle travi. Ulteriori particolari potranno arrivare dall'esame autoptico in programma domani, presso l'obitorio del «San Pio» di Benevento, che verrà eseguito dal medico legale incaricato dalla Procura, Massimo Esposito.

Possibile che in quell'occasione saranno presenti anche i periti di parte a seguito delle prime iscrizioni nel registro degli indagati, non ancora ufficializzate.

In ogni caso, si tratterebbe di un atto dovuto, come spesso accade in simili circostanze, che riguarderebbe i rappresentanti delle aziende direttamente interessate, compresa una terza ditta operante a Saviano e per la quale sarebbe stato organizzato il trasporto delle travi di metallo.

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Luigi era infatti arrivato presso lo stabilimento della Savim, azienda di Puglianello attiva da oltre 20 anni nel settore della sabbiatura e verniciatura metallica nonché nella distribuzione di vernici, quando erano da poco passate le 8. Avrebbe dovuto caricare sul suo camion delle travi per conto della Siderlav, azienda per la quale lavorava da qualche tempo con sede legale a Nemoli, nel Potentino, ma operativa nell'area vesuviana. Un'attività di carico ordinaria portata quasi al termine senza problemi ma con un epilogo terribile alle 10,15. Inutili i tentativi di rianimazione operati dal personale sanitario del 118 che non ha potuto fare altro che accertarne il decesso. Sul posto, oltre ai vigili del fuoco del vicino distaccamento di Telese Terme, i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Cerreto Sannita guidati dal capitano Francesco Altieri per i rilievi.

Una ricostruzione che sin da subito non si è dimostrata semplice e per la quale si è potuto ricorrere, almeno in parte, al racconto degli altri operai presenti che, del resto, per primi hanno lanciato l'allarme e favorito l'arrivo dei soccorritori. Nessun aiuto, purtroppo, è potuto arrivare dagli occhi elettronici in un'area scoperta dal circuito di ripresa. I mezzi interessati, ovvero, il camion e il muletto utilizzato per le operazioni di carico così come le aree di prossimità sono stati sottoposti a sequestro al contrario dello stabilimento per il quale non è stata prevista nessuna misura interdittiva. Dalla «Savim», inoltre, attraverso l'avvocato Angelo Riccio «piena disponibilità al lavoro degli inquirenti». Un ennesimo episodio di «morte bianca», in Campania e nel Sannio, sul quale si è registrato, sempre nella mattinata di ieri a margine di un vertice sulla viabilità, l'intervento del prefetto Carlo Torlontano che ha ricordato l'attivazione di una cabina di regia presso Palazzo del Governo per monitorare la situazione riguardo la sicurezza sui luoghi di lavoro.
 

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