Multe pazze a Benevento, 240 quelle già «cassate». Bosco: mai più errori

In sospeso per il 2018 solo le situazioni prive di ogni riscontro sui pagamenti

Multe pazze a Benevento, 240 quelle già «cassate». Bosco: mai più errori
di Paolo Bocchino
Martedì 1 Agosto 2023, 12:51
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Schiarita definitiva per la vicenda delle «multe pazze». I cittadini destinatari di ingiunzioni della Andreani per sanzioni al Codice della strada per il 2018, regolarmente pagate, non dovranno temere nulla. Le procedure di cancellazione dall'anagrafe tributaria dei «morosi» sono in corso e hanno già portato al discarico formale di 240 utenti indebitamente raggiunti da cartelle esattoriali. Il dato rassicurante anche per gli altri automobilisti coinvolti, ovvero circa 400 in totale secondo le stime degli uffici, è stato fornito ieri mattina nella commissione Mobilità dal comandante della polizia municipale Fioravante Bosco, ricevuto in audizione proprio per sgomberare il campo dalle proteste di quanti si sono visti recapitare le minacciose notifiche della Andreani che intimavano perentoriamente il versamento delle somme inevase, pena l'attivazione delle procedure esecutive.

Ma si trattava nella gran parte dei casi di pendenze inesistenti, originate dal disallineamento tra le distinte di pagamento eseguite e il database di polizia municipale e concessionaria tributi. In pratica, nel 2018 molti cedolini effettivamente liquidati non furono depennati dall'elenco dei debitori, causando una reazione a catena per cui gli agenti della riscossione, giunti in prossimità della scadenza normativa quinquennale della prescrizione, hanno fatto partire le istanze di regolarizzazione con preannuncio di pignoramenti o fermi amministrativi. Vicenda che ha fatto esplodere comprensibilmente il malcontento tra quanti si sono ritrovati la comunicazione di Andreani nella buca delle lettere. Al danno di aver già pagato, la beffa di dover passare nuovamente alla cassa, ma con importi quintuplicati rispetto a quelli originari. Proteste raccolte da alcuni consiglieri componenti la commissione come Antonio Capuano, che ne ha chiesto la discussione nell'organismo presieduto dal dimissionario Francesco Farese.

La questione determinò anche la ferma reazione del primo cittadino Clemente Mastella, giunto a minacciare la revoca dei vertici del comando di polizia municipale qualora si verifichino ancora casi del genere.

Pur non essendo in carica al momento del «misfatto», il 2018, Bosco ha dovuto dare conto dei motivi che hanno portato all'imbarazzante equivoco, e delle azioni poste in essere per porre rimedio. Il comandante della municipale ha spiegato ieri che sono già state definite con discarico delle somme richieste 240 posizioni individuali di cittadini che hanno dimostrato l'avvenuto pagamento 5 anni fa. In totale finora sono 270 le istanze di annullamento pervenute agli uffici di via Santa Colomba. Laddove i destinatari delle ingiunzioni non siano riusciti a rintracciare i cedolini di versamento, il nucleo Verbali-cassa-ruoli-contenzioso dei vigili ha provveduto d'ufficio laddove ha rinvenuto agli atti i relativi riscontri. In pratica, sono rimasti fuori dagli esoneri soltanto quanti hanno genericamente asserito di aver ottemperato ai propri obblighi, ma senza che ne sia emersa dimostrazione dal controllo incrociato nei cassetti di casa e della polizia municipale.

Facendo una stima delle richieste ancora in itinere, Bosco ha indicato in 400 casi il volume totale della vicenda, e ha garantito che non ci sarà un bis relativamente al 2019. In primis perché tale annualità non sarà fatta partire da Andreani per il momento, mancando ancora un congruo lasso di tempo fino allo spirare della prescrizione. Ma anche, e soprattutto, perché la polizia municipale effettuerà una accurata verifica preventiva nella propria documentazione di tutti i pagamenti che hanno preceduto il caricamento sulla piattaforma digitale Maggioli, avviato proprio nel 2019, che di fatto ha azzerato i margini di errore.

Commissione Mobilità che da settembre avrà un nuovo presidente, L'attuale vertice Francesco Farese, fresco di delega all'Istruzione, ha preannunciato il disimpegno per agevolare il coinvolgimento di altri consiglieri nei ruoli amministrativi. Stando alle anticipazioni, la presidenza dovrebbe andare a Marcello Palladino, collega di gruppo di Farese in «Noi Campani». Ma per l'ok ufficiale bisognerà attendere la ripresa post ferie.
 

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