Multe pazze a Napoli: ztl centro storico, arrivano le cartelle esattoriali

Il pasticcio nel 2020: emesse 187mila sanzioni, una delibera annullò il dispositivo di traffico ma l'errore non era più sanabile

La protesta contro le multe pazze nel settembre 2020
La protesta contro le multe pazze nel settembre 2020
di Paolo Barbuto
Sabato 15 Aprile 2023, 00:04 - Ultimo agg. 16 Aprile, 09:27
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Questa storia paradossale è la rappresentazione dei problemi che un’amministrazione locale disattenta può causare ai cittadini. Nelle case di molti napoletani stanno arrivando le prime cartelle esattoriali per la riscossione di multe che il Comune ha comminato, nel 2020, per errore; quell’errore si è rivelato insanabile e oggi i cittadini subiscono la beffa di dover pagare una sanzione ancora più pesante rispetto a quella che hanno ricevuto per sbaglio.

Siamo in piena epoca di pandemia, giugno 2020, il sindaco Luigi de Magistris nel tentativo di dare respiro alla ristorazione, decide di concedere permessi per installare sedie e tavolini all’esterno dei locali. Però c’è un problema: nel centro storico le strade sono strette e la contemporanea presenza di automobili e tavolini nello stesso spazio violerebbe le norme del codice della strada. Così sindaco e Giunta decidono di trasformare l’area del centro storico, nelle ore serali, in zona pedonale con totale divieto di circolazione. In quella zona, da decenni, di sera viene sospesa la ztl e le auto transitano liberamente, quella improvvisa variazione di norme, con l’istituzione dell’area pedonale, non viene comunicata ai napoletani che, come d’abitudine, durante la sera circolano senza limiti. La vicenda viene a galla solo a fine estate 2020, quando iniziano ad arrivare i primi verbali ai napoletani. Chi transitava abitualmente in quell’area si ritrovò anche con cinquanta verbali da pagare, esplosero proteste e rabbia. L’allora sindaco de Magistris comprese che c’era stato un errore e annunciò pubblicamente: «Quei verbali verranno annullati, napoletani state tranquilli».

Dopo qualche settimana, però, la giunta de Magistris scoprì che non c’era nulla da fare. I verbali spediti automaticamente dalle inflessibili telecamere del centro antico di Napoli non potevano essere cancellati.

Si annaspava alla ricerca di una soluzione di riserva.

Sindaco e assessori, nel 2020, trovarono solo una maniera per uscire dall’impasse: firmarono una delibera che annullò la creazione dell’area pedonale, spiegando che era stata creata in maniera irregolare. Sulla base di quella delibera invitarono tutti i napoletani che erano stati travolti dalle contravvenzioni a fare ricorso presentando quella stessa delibera, spiegando che sarebbe stato certamente accettato, così le multe sarebbero state bloccate. 

Quell’errore ha causato al Comune un grave danno economico, solo per notificare quelle multe illegali furono spesi circa tre milioni che palazzo San Giacomo contava di recuperare dai 13 milioni che i napoletani avrebbero pagato (ma poi s’è scoperto che non avrebbero dovuto farlo). Venne inoltrato un esposto alla Corte dei Conti, ci furono tensione e indignazione. 

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In tanti si accollarono l’onere di contestare le contravvenzioni e riuscirono a uscire indenni da quella tempesta causata da un errore del Comune; altri tentarono la via della contestazione ma il documento varato dalla giunta comunale non si rivelò utile alla cancellazione della sanzione. Molti altri, invece, si fidarono ciecamente delle parole del sindaco de Magistris, pensarono che le contravvenzioni sarebbero state cancellate, le misero da parte e non ci pensarono più. Sono stati costretti a ripensarci negli ultimi giorni quando hanno iniziato a ricevere le cartelle esattoriali per quelle contravvenzioni illecite che dovevano essere cancellate e invece sono rimaste in vita, con tutte le conseguenze del caso.

Uno di questi napoletani s’è rivolto al deputato Francesco Emilio Borrelli che ha riportato a galla la questione: «Ci rivolgiamo alla nuova amministrazione comunale - ha detto Borrelli assieme al conduttore della Radiazza Gianni Simioli - si può trovare una soluzione ragionevole a questo problema che va avanti da anni?».

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