Aeroporto di Salerno, De Luca: «Via nel 2024, fino a un milione di passeggeri»

A luglio 2024 partiranno i primi voli dal nuovo aeroporto di Salerno

Il governatore Vincenzo De Luca
Il governatore Vincenzo De Luca
Gianni Molinaridi Gianni Molinari
Sabato 15 Aprile 2023, 09:00 - Ultimo agg. 16 Aprile, 09:35
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Il count down è cominciato. A luglio 2024 partiranno i primi voli dal nuovo aeroporto di Salerno. Sarà un anno di rodaggio ma nei primi 180 giorni realisticamente saranno 200mila i passeggeri che passeranno dal Costa d'Amalfi, quasi 1.200 al giorno (molti di più nei mesi estivi, meno a novembre e dicembre), per poi crescere subito a un milione nel 2025 e poi man mano fino al target di cinque milioni.

Ma ciò che conta ora è il timing dei lavori pienamente rispettato, così come è stato spiegato ieri a Salerno in un incontro promosso dalla Camera di Commercio, dalla Regione Campania e dalla Gesac, la società di gestione dei due aeroporti, per fare il punto sullo stato della nuova infrastruttura.

«Era un aeroporto morto» ha detto senza mezzi termini il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.

Oggi, invece «sono in corso i lavori». «L'investimento sull'aeroporto in senso stretto ha ricordato De Luca - è di quasi 300 milioni di euro. Complessivamente, investiamo mezzo miliardo perché prolunghiamo la metropolitana di Salerno fino all'aeroporto con cinque stazioni intermedie, dall'area industriale a Pontecagnano a Bellizzi. Poi, vi sono gli altri interventi sulla viabilità. Sarà veramente una infrastruttura decisiva per il decollo del territorio salernitano, una di quelle opere che cambiano in qualche modo il destino di un territorio».

Salerno è una scommessa rilevante per tutti gli «attori»: ben difficilmente un aeroporto con la storia (e gli errori) come quella del Costa d'Amalfi rinasce a nuova vita con una palingenesi sia nella sua missione, sia nella gestione. Operazione che ha chances solo perché - come ha rilevato sia De Luca, sia il presidente della Camera di commercio di Salerno e di UnionCamere, Andrea Prete - è possibile con l'integrazione con Napoli e la regia della Gesac.

«L'aeroporto di Napoli è forse l'aeroporto d'Italia che ha avuto la crescita maggiore nel dopo Covid - ha detto De Luca - e la Gesac è veramente una società di grande qualità». 

L'aeroporto ora è un cantiere che si avvale di imprese importanti: il progetto è di un raggruppamento di imprese vincitore di una gara internazionale guidato dall'olandese Deerns che ha realizzato l'avveniristico Abu Dhabi International Midfield Terminal Complex, oltre agli scali di Schiphol e Kuwait City e che è accompagnata da altre aziende di rilievo internazionale come l'Atelier Alfonso Femia, la Techproject, Od'A Officina d'Architettura e la Sun Flower Engineering. Sarà uno scalo green, pienamente calato nella filosofia della totale ecocompatibilità. E soprattutto sarà integrato con Napoli quasi - come ha detto Prete - uno scalo con due piste: moltiplicazione dell'offerta, aumento delle connessioni, ampliamento del bacino d'utenza con l'attrazione di tutta la provincia di Potenza. Ma anche utilità immediate per i passeggeri che, in caso di condizioni meteo avverse che impediscono gli atterraggi, gli aerei, invece di andare a Roma - com'è successo ieri per il wind shear, il vento improvviso pericolosissimo per il volo che ha interessato Capodichino - hanno due opzioni a pochi chilometri di distanza.

 

Salerno produrrà cambiamenti anche a Napoli (che non vola di notte): il profilo di Capodichino sarà irrobustito da voli intercontinentali e gestirà i suoi 11 milioni di passeggeri più agevolmente, attraendo nuove tratte e nuove compagnie su Salerno. Lo ha spiegato il management di Gesac guidato dall'amministratore delegato, Roberto Barbieri, cui si deve la svolta degli accordi con il Consorzio dello scalo salernitano (dal quale pur dopo averlo annunciato non è uscita la Regione Basilicata, titolare dell'8%) la cui società di gestione si è fusa con Gesac (il Consorzio è titolare del 5% delle azioni «con soddisfazione - ha detto Prete - visto che abbiamo preso gli utili»). 

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