Ospedale, piano per gli arrivi e controlli al pronto soccorso

L'australiana continua a flagellare la popolazione del Sannio

Il pronto soccorso del Rummo
Il pronto soccorso del Rummo
di Luella De Ciampis
Lunedì 23 Gennaio 2023, 09:15
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L'australiana continua a flagellare la popolazione del Sannio che è ancora in pieno picco influenzale, mentre al Pronto soccorso del Rummo diminuisce l'afflusso di pazienti e si potenzia la sorveglianza. «Siamo all'apice conferma Luca Milano, medico di famiglia e vicepresidente dell'Ordine del picco della sindrome influenzale, con un'incidenza di almeno 15 casi a settimana, di quelli dichiarati perché, se consideriamo anche i casi di raffreddore, mal di gola e tosse persistente che si manifestano senza febbre, il numero di persone malate è destinato ad aumentare notevolmente.

Temperature elevate, tosse e disturbi gastroenterici sono i sintomi che caratterizzano l'influenza di quest'anno cui fanno da contraltare quelli del Covid, in genere, molto più lievi. Questo non vuol dire che possiamo abbassare la guardia nei confronti della pandemia che, pure se al momento, è molto meno presente dell'influenza è, comunque, in agguato. Proprio venerdì ho fatto trasferire in ospedale una mia assistita 90enne con il Covid che ho tentato di curare a domicilio per poi decidere per il ricovero, visto che la saturazione non migliorava».

Insomma, bisogna continuare a stare attenti a non esporsi all'uno e all'altro virus per evitare complicanze, che possono rivelarsi particolarmente rischiose per gli anziani e per i fragili. Sono abbastanza confortanti gli ultimi dati relativi alla pandemia.

Infatti, l'ultimo bollettino diramato dalla Protezione civile riferisce di 32 nuovi contagi sul territorio, mentre si registrano 20 pazienti in degenza nei reparti del padiglione Santa Teresa della Croce che accolgono i malati di Covid. È chiaro che si tratta di numeri approssimativi che fanno riferimento ai tamponi registrati in piattaforma, cui si aggiungono i casi sommersi che non vengono resi pubblici ma, anche in considerazione di questa circostanza, la sensazione è che il Covid, in questa fase, sembrerebbe essere sotto controllo e no fa più paura.
«Noi medici di famiglia continua Milano ci stiamo impegnando al massimo per evitare che i nostri assistiti ricorrano alle cure ospedaliere ma, nonostante i ritmi impressionanti di lavoro a cui siamo sottoposti, la reperibilità che assicuriamo anche nelle giornate di sabato e di domenica, i telefoni che squillano ininterrottamente e la mole di pratiche burocratiche dalle quali siamo sommersi, a volte, non riusciamo a impedire che si rivolgano autonomamente al 118 e vadano in ospedale. È intenzione dei medici del territorio di fare da filtro per evitare che l'utenza gravi sull'ospedale cittadino, già in affanno per la carenza di personale».

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Dunque, si fa rete per far diminuire il numero di accessi in Pronto soccorso e per limitare gli ingressi esclusivamente a chi necessita di prestazioni specifiche che solo l'ospedale può garantire. «Siamo disposti a confrontarci conclude il vicepresidente dell'Ordine con i direttori generali di Asl e Rummo e a offrire la migliore e più consona forma di collaborazione per essere di maggiore aiuto, soprattutto con i pazienti cronici con pluripatologie».
Intanto, negli ultimi giorni, il Pronto soccorso del Rummo sta vivendo un periodo di tregua rispetto al passato, sia per effetto del maggiore impegno da parte dei medici di famiglia che in seguito a uno smistamento più razionale da parte della Centrale del 118 che indirizza i pazienti in arrivo con le ambulanze in altre strutture in grado di garantire le cure di cui necessitano.

Contestualmente, dopo le aggressioni ravvicinate che si sono verificate nelle scorse settimane in Pronto soccorso, l'attività di sorveglianza è più meticolosa, soprattutto all'ingresso del reparto dell'emergenza-urgenza. Infatti, nei giorni e nelle ore di maggiore afflusso, c'è sempre la guardia armata a controllare i pazienti in entrata e la zona circostante per evitare che all'interno della struttura si introducano persone che possono mettere a rischio l'incolumità di personale e pazienti. I controlli erano stati potenziati già dalla precedente gestione che aveva predisposto la chiusura delle porte dei padiglioni che ospitano gli altri reparti ma l'unità di Pronto soccorso, proprio per l'attività che svolge, è destinata a rimanere aperta 24 ore su 24 e a diventare facile preda di malintenzionati ma anche di persone con problemi psichici, di alcoolismo e di droga. Certamente, il Rummo non è a rischio di aggressioni, di atti di violenza e di vandalismo come le aziende ospedaliere di altre città, tuttavia, anche a Benevento si sta registrando una crescita dell'allarme sociale rispetto al passato che necessita di essere attenzionato.
 

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