Ospedale, sos infermieri: «Meritiamo la stabilità»

Sono 26 gli infermieri reclutati al Rummo nel corso della pandemia

L'ospedale di Benevento
L'ospedale di Benevento
di Luella De Ciampis
Martedì 24 Gennaio 2023, 09:50
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Sono 26 gli infermieri reclutati al Rummo nel corso della pandemia, per prestare servizio nei reparti Covid che attendono di essere stabilizzati, secondo quanto previsto dalla normativa al riguardo, e che temono di perdere il posto di lavoro, soprattutto alla luce delle 21 assunzioni effettuate dal management, attraverso lo scorrimento della graduatoria concorsuale dell'Asl di Avellino.

«Sono passati quasi due anni scrivono in una nota - da quando abbiamo iniziato a lavorare in questa azienda, al fianco di infermieri più esperti dai quali abbiamo cercato di acquisire il coraggio per affrontare l'emergenza della pandemia che non è stata ancora superata del tutto. Due anni di sacrifici, doppi turni e paure, affrontati a testa alta dall' interno delle nostre tute di plastica''. Nel 2021 siamo stati chiamati a superare una prova scritta e una orale per poter entrare nella graduatoria dell'avviso pubblico dell'azienda ospedaliera San Pio.

Siamo a gennaio 2023 e ogni volta che chiediamo delucidazioni sul nostro destino alla scadenza dei contratti, la risposta è sempre la stessa: non si sa nulla, dobbiamo aspettare».

Il personale infermieristico chiede dunque perché l'ospedale cittadino non fornisce risposte esaustive subito. Intanto, il Governo con la legge di bilancio, ha provveduto a prorogare i termini per la stabilizzazione dei precari. Questa nuova manovra prevede il raggiungimento dei 18 mesi a dicembre 2023 e l'assunzione a tempo indeterminato fino alla fine del 2024, di tutti i professionisti che abbiano maturato 18 mesi di servizio nella sanità pubblica entro il 31 dicembre 2023, invece che entro il 31 dicembre 2022, a condizione che abbiano svolto servizio almeno per 6 mesi di pandemia. Dunque, ci sarebbero ancora due anni per poter effettuare le stabilizzazioni ma il Rummo non ha ancora provveduto a uniformarsi alla nuova legge di bilancio e c'è già il precedente dei 18 infermieri con i quali è stato rescisso il contratto di lavoro. Inoltre, la proroga della legge di bilancio è arrivata 10 giorni dopo il bando per la stabilizzazione indetto dal Rummo e, quindi, non include il personale infermieristico che nutre seri dubbi sulla possibilità di essere stabilizzato. «Noi siamo 26 superstiti spiegano - dei 44 infermieri inizialmente assunti, che lavorano ancora per questo ospedale e ora che la legge esiste e abbiamo raggiunto i requisiti per la stabilizzazione chiediamo di poter accedere al bando perché non vogliamo rischiare di essere mandati a casa dopo tanto impegno e tanto lavoro. Ci chiediamo come mai le altre aziende ospedaliere della Campania, abbiano già provveduto a uniformarsi alla nuova legge, mentre il Rummo è fermo ai requisiti della legge precedente che prevede il raggiungimento dei famosi 18 mesi a giugno 2022».

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A fine ottobre, il direttore generale Maria Morgante aveva provveduto ad avviare l'iter per una decina di figure professionali ma la decisione non aveva entusiasmato Mario Ciarlo, segretario provinciale dell'organizzazione sindacale Fials che aveva sottolineato la necessità di regolarizzare la posizione di almeno altre 30 persone prima del 31 dicembre, data di scadenza dei termini per il passaggio dei contratti da tempo determinato a indeterminato. «Quanto è accaduto finora concludono i precari - ci ha logorato mentalmente perché abbiamo continuato a svolgere doppi turni e ore di lavoro straordinario con la paura che il nostro contratto potesse non essere rinnovato. Questo accadeva alla scadenza precedente, prevista per il 31 dicembre e continua ad accedere oggi, avendo ottenuto solo un misero rinnovo di tre mesi, fino a marzo 2023. Vogliamo risposte perché siamo stanchi di vivere nell'incertezza e di essere considerati solo come tappabuchi».
Non è stato possibile avere una risposta al riguardo dal management dell'ospedale in merito ai dubbi che attanagliano i dipendenti, fermo restando che esiste un piano regionale che prevede la definizione della posizione di 3500 dipendenti precari che prestano servizio in ambito sanitario, nelle strutture della Campania.
 

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