Ospedale Rummo, Sos dei sindacati:
«Personale, restano le criticità»

Ospedale Rummo, Sos dei sindacati: «Personale, restano le criticità»
di Luella De Ciampis
Sabato 29 Ottobre 2022, 09:00 - Ultimo agg. 31 Ottobre, 18:40
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Il lavoro svolto in tre mesi di mandato dal direttore generale Maria Morgante al Rummo ha riscosso consensi in diversi ambiti ma, affinché ci sia una definitiva inversione di marcia, bisogna continuare a lavorare su più fronti. «Sono apprezzabili e importanti dice Giovanni Ianniello, presidente dell'Ordine dei medici - le iniziative messe in atto dalla manager per cercare di risolvere, o quanto meno ridurre, le criticità dell'azienda ospedaliera, ponendo l'attenzione sull'incremento di personale e sulle nomine dei primari, tra le quali emerge, per importanza, la nomina del direttore di struttura complessa di Medicina d'urgenza e Pronto soccorso che, al di là del gioco di parole, rappresenta un'urgenza. Si comincia da un punto fermo, rilanciando l'ospedale di Benevento ma, poi, sarà necessario definire il ruolo dei entrambi i presidi ospedalieri, puntando sulle migliorie da effettuare sul Sant'Alfonso e noi vigileremo affinché accada». 

Più critica, la posizione delle organizzazioni sindacali che rappresentano le categorie di comparto e i medici ospedalieri. «Si persevera - dice Mario Ciarlo, segretario generale Fials - nell'abitudine, ormai codificata, di non informare il sindacato in fase preventiva sulle azioni da compiere. Che ci sia il provvedimento di stabilizzazione per circa 10 figure professionali su 40 da regolarizzare, a me, non sembra una soluzione consona al problema poiché mancano solo due mesi al 31 dicembre, data di scadenza per procedere alla stabilizzazione del personale restante. Con l'attuale direttore generale abbiamo avuto un solo incontro per conoscerci e salutarci, ma aspettiamo una prima convocazione ufficiale, che non so quando avverrà, per affrontare tutte le tematiche da affrontare e le criticità che persistono al Rummo e che, ci auguriamo, vengano risolte. Anche la Rsu (rappresentanza sindacale unitaria) ha chiesto un incontro ma, al momento, non ha ancora ricevuto risposta».

Quella attuale, sembra essere una fase interlocutoria in attesa di segnali più forti e definitivi. «Il cambio di passo c'è stato - commenta Guido Quici, presidente nazionale Cimo-Fesmed - ed è apprezzabile ma le criticità persistono.

Nelle graduatorie ci sono molti professionisti residenti in altre province che, nell'arco di pochi mesi, non appena si libera un posto in azienze ospedaliere più vicine a casa, se ne vanno. Le graduatorie concorsuali sono regionali per cui, qualsiasi ospedale può attingere personale medico, svuotandole in tempi brevi. Inoltre, la Regione deve rivedere la dotazione organica del nostro ospedale perché è sottodimensionata. L'unico modo per evitare che i medici vadano via è quello di mettere in piedi un percorso di carriera, in grado di accumulare titoli e incentivazioni mirate a far diventare attrattivo l'ospedale. Per l'ennesima volta, ai medici non è stata corrisposta la retribuzione di risultato che, invece, è stata già data agli amministrativi, nonostante la manager avesse dato disposizioni al riguardo. È necessario che gli uffici amministrativi adottino le disposizioni della manager e le mettano in atto». 

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Domenico Raffa, segretario provinciale Fp Cgil e Angelo Palatella, segretario del comparto Sanità San Pio, spiegano: «In merito alle procedure di reclutamento e all'accelerazione posta in essere dal management, siamo soddisfatti soprattutto per l'avvio degli iter di stabilizzazione del personale precario. Occorre valorizzare e incentivare il lavoro delle diverse professionalità, riconoscendone ruolo e responsabilità, oltre a investire sulla sanità pubblica ospedaliera e di prossimità usufruendo delle risorse economiche introdotte nella prossima legge di bilancio e di provvedimenti legislativi specifici. Tra le istanze avanzate dalla nostra sigla sindacale, ci sono il superamento dei tetti di spesa per il personale; un piano straordinario di assunzioni e il superamento del precariato. Temi che troviamo al centro della manifestazione di domani, promossa dalla Cgil, insieme alle altre categorie sindcali, dal titolo Sanità, se non la curi non ti cura, per chiedere al nuovo governo un immediato e concreto impegno sulla sanità. Quindi, ben venga l'accelerazione, da parte del management, del reclutamento del personale previsto nel piano programmatico».

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