Piazza Duomo, fondi dirottati:
​«Non c'è più tempo»

Piazza Duomo, fondi dirottati: «Non c'è più tempo»
di Gianni De Blasio
Domenica 16 Giugno 2019, 14:15
3 Minuti di Lettura
L'incompiuto resterà ancora tale. Per arrivare alla «Casa della città» occorrerà ancora tempo, poiché il progetto per completamento dell'edificio di Piazza Duomo non può essere inserito tra gli interventi a farsi con i fondi Pics (programma integrato città sostenibile). La Regione ha comunicato che per la realizzazione dei lavori non sono tollerabili ritardi che sforino i 6 mesi, pena il definanziamento dell'opera. In luogo del Museo di arte contemporanea, l'attuale amministrazione ha immaginato di realizzare una piazza coperta e front-office turistico e, ai piani superiori, sale espositive dedicate ad archivio municipale, alle raffigurazioni della città nella storia, con particolare approfondimento sui bombardamenti del 1943 e video di Steven Spielberg sul bombardamento della città. Quindi, una mini sala espositiva con tecnologie 3d e virtuali trasformazioni della città nella storia, ambienti e locali destinati a luogo di incontro e studio per associazioni culturali, ambienti destinate alle cartoline storiche e significative donate dai cittadini quali elementi di memoria collettiva di Benevento: appunto, la «Casa della città».

IL RINVIO
Almeno per ora, il progetto dovrà essere riposto nel cassetto, poiché la disponibilità del cantiere non c'è, i lavori non sono ancora ultimati e la ditta, anzi, ha avanzato delle riserve. È preferibile, allora, sopportare ancora il pessimo biglietto da visita per i turisti costituito dall'immobile incompiuto di Piazza Duomo, sostituendo l'intervento (da 5 milioni) con altri di minor importo ma comunque utili. In quanto all'edificio in Piazza Duomo, non appena ultimati i lavori e consegnata l'opera al Comune , si provvederà a richiedere dai fondi Poc le somme necessarie al suo completamento.

 

LE ALTERNATIVE

Quattro gli interventi immaginati in luogo della «Casa della città». Uno è il recupero e riqualificazione di piazza Piano di corte e aree limitrofe, area già interessata da un progetto di sviluppo del «centro commerciale naturale», uno tra i più frequentati punti di ritrovo soprattutto per i giovani. Il rione Trescene, entro cui è compresa piazza Piano di corte è tra quelli che meglio rendono l'immagine della Benevento medievale, la cui trama viaria è ancora perfettamente leggibile nell'andamento curvilineo delle strade, mentre l'edilizia è di origine settecentesca. La riqualificazione prevederebbe anche la ripavimentazione di tutto il sistema viario ad essa prossimo. Altro intervento, la riqualificazione del giardino De Simone. Circondato per due lati da un tratto d'angolo della murazione altomedioevale, ingloba anche una torre d'angolo a pianta circolare. Nello spazio furono eseguite esplorazioni archeologiche, rinvenendo reperti, che furono restaurati e musealizzati con illuminazioni adeguate e coperture trasparenti. È necessario un intervento di radicale revisione delle opere murarie, degli impianti, dei servizi e dell'impianto a verde. Abbiamo anticipato ieri l'intervento di manutenzione dell'Hortus Conclusus, con riqualificazione del giardino adiacente, posto a ridosso di via Annunziata e accessibile dallo stesso Hortus. Lo spazio potrebbe accogliere una arena scoperta per spettacoli all'aperto e proiezioni cinematografiche. Tra le ipotesi, poi, il restauro dell'ex bar della Villa Comunale, piccolo edificio progettato da Frediano Frediani, esponente dell'architettura razionalista italiana. Infine, ci sarebbe un ritocco della somma prevista per l'illuminazione dal viale S. Lorenzo a tutto corso Garibaldi, per consentire l'estensione dell'intervento a via Camerario e piazza Piano di corte e da viale S. Lorenzo, toccando i Santi Quaranta, sino al Ponte Leproso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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