Pubblicità e tariffe, è guerra
agli impianti abusivi a Benevento

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di Gianni De Blasio
Mercoledì 6 Febbraio 2019, 08:00
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Sia pur con notevole ritardo, il Comune prova a disboscare la jungla di impianti pubblicitari. Strana la tempistica, lo fa contestualmente alla mappatura eseguita dalla Andreani Tributi, la ditta che per i prossimi cinque anni gestirà il servizio di accertamento e riscossione dell’Imposta comunale sulla pubblicità e Diritti sulle pubbliche affissioni e della gestione ordinaria e accertativa della Tosap e della Tari e del servizio di riscossione coattiva delle entrate tributarie, delle entrate patrimoniali e delle entrate comunali diverse. Finora, l’azienda di Macerata ha censito poco meno di 150 impianti in affissione diretta, quasi tutti 6 metri per 3, uno solo 4x3, un altro 2,5x2, un altro ancora 3x 2,5. Parecchi gli impianti privi di targhetta utile all’identificazione dell’installatore. A tutti, abusivi e non, la Andreani chiederà il pagamento dell’imposta sulla pubblicità. 

In quanto al controllo delle autorizzazioni, è competenza del Comune, precisamente dell’Ufficio Traffico. Che, infatti, ha provveduto a spedire decine e decine di lettere a firma del dirigente Andrea Lanzalone. Da un calcolo sommario, il numero degli impianti non a norma si attesterebbe poco al di sotto dei 100. Lettere, obiettano diversi titolari di ditte servizi pubblicitari, pervenute però con ritardi record, in qualche caso, la risposta si è avuta a circa tre anni dalla presentazione dell’istanza. L’Ufficio Traffico non contesta il rilievo, Lanzalone ne spiega le motivazioni nelle lettere recapitate alle ditte, alla Andreani e ai vigili. Dopo aver ricordato che il consiglio licenziò a dicembre 2015 il regolamento che disciplina la pubblicità, il dirigente rimarca la «complessità dell’argomentazione ed essendo l’Ufficio Traffico non solo sottodimensionato ma anche impegnato in altri compiti», a decorrere dal secondo semestre del 2017, è stato costituito un gruppo di lavoro per completare l’esame delle istanze pervenute, secondo l’ordine cronologico. Nel sollecitare di mettersi in regola entro 30 giorni, il Comune chiede alle ditte di non esporre nessun messaggio pubblicitario sull’impianto fino al rilascio della definitiva autorizzazione.
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