Regolamento dehors, arrivano i correttivi: stop tavolini selvaggi

Sono 87 le attività che operano in deroga facendo leva sulla normativa post Covid

Regolamento dehors, arrivano i correttivi stop tavolini selvaggi
Regolamento dehors, arrivano i correttivi stop tavolini selvaggi
di Paolo Bocchino
Sabato 7 Ottobre 2023, 09:47
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La marea dei tavolini in deroga dilaga in centro storico, urgono contromisure. L'ultima rilevazione effettuata ieri dallo Sportello unico attività produttive è eloquente: sono 87 le attività che operano in virtù delle maglie larghissime concesse dalla normativa nazionale post Covid recepita dal disciplinare comunale 34 del 2020, contro le 9 rilasciate ai sensi del Regolamento sui dehors approvato dal Consiglio comunale a luglio del 2019. Il 31 dicembre scadrà l'ennesima proroga legislativa, dopodiché sedie e ombrelloni dovranno (dovrebbero, salvo ulteriori allungamenti) rientrare negli assetti pre-pandemia commisurati alle superfici interne. È in pubblicazione un decreto ministeriale che dettagli, città per città, quali siti necessitino dell'autorizzazione della Soprintendenza e quali non. Ma la situazione è tale da non consentire inerti attese.

Se ne mostrano consapevoli i componenti della civica assise che hanno avviato una inusuale azione bipartisan per mettere fine a condotte inadeguate come quelle recentemente balzate agli onori delle cronache. A solo 48 ore dalla seduta di Consiglio che aveva dato il la al dibattito, giovedì la commissione Attività produttive si è riunita per pianificare le contromosse. Si punta a un nuovo vademecum che integri e aggiorni il Regolamento per i dehors approvato dalla civica assise il 30 luglio 2019:

«Con spirito costruttivo - commenta il presidente Alboino Greco - tutti i componenti sono impegnati ad assicurare condizioni di decoro per una città dalla storia di Benevento. Il regolamento varato nel 2019, pur essendo molto dettagliato per ciò che riguarda i dehors, non disciplina le insegne dei locali, che devono essere gradevoli esteticamente e rispettose della valenza storico-monumentale dei siti. Stiamo dialogando con la commissione Urbanistica, con la quale ci riuniremo presto in sessione congiunta». Nel mirino anche i gettacarte, totalmente inadeguati a contenere la mole del packaging dei prodotti alimentari d'asporto che vengono consumati in strada, specie nei fine settimana e in occasione di eventi: «Occorre provvedere al più presto - rileva Rosetta De Stasio - Attendere il passaggio dell'Asia l'indomani mattina significa lasciare a terra montagne di rifiuti per un'intera serata anche su corso Garibaldi o piazza Santa Sofia, sporcando le splendide cartoline della nostra città.

Non ci si può limitare a sbraitare contro l'inciviltà. Occorrono misure incisive che tolgano gli alibi a chi sporca». E per stilare un testo efficace e completo non si disdegna uno sguardo ad altre realtà del Belpaese che hanno già affrontato e vinto la sfida: «In commissione - rivela Greco - abbiamo preso in esame il Regolamento varato dal Comune di Cortona, una bellissima cittadina medievale della Toscana, che ha disciplinato organicamente tutti gli aspetti. Uno spunto utile, potranno essercene altri».

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Non si placa intanto il botta e risposta polemico tra il comitato di quartiere centro storico e il Comune. «L'atteggiamento di ingiustificata chiusura continua - lamenta il presidente Luigi Marino - Avevamo chiesto di sapere se vi siano o meno esercizi commerciali che non sono in regola con il pagamento della tassa di occupazione suolo pubblico, se vi siano ordinanze di rimozione di arredi urbani non conformi alle disposizioni, con quale cadenza vengono svolti i controlli. Il Suap del Comune ci ha risposto evasivamente che "la stragrande maggioranza delle autorizzazioni per l'occupazione del suolo pubblico è stata rilasciata ai sensi del disciplinare comunale 34/2020 (post Covid, ndr)" e che "periodicamente questo settore invia ad Andreani Tributi e al comando di polizia municipale elenchi dettagliati delle autorizzazioni vigenti". Nessun chiarimento invece ci è stato fornito su tutte le altre questioni poste. Perché questa reticenza?». In serata, dopo che la denuncia era già rimbalzata sui portali informativi, Marino riceveva dal Suap il dettaglio numerico per tipologia delle occupazioni di suolo pubblico vigenti in centro storico. Ovvero: 87 in deroga e 9 ai sensi del Regolamento ordinario.
 

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