Spara agli animali del vicino, gli uccide una cavalla e ferisce altri sette capi di bestiame. È accaduto nella tarda serata di sabato, nelle campagne di San Giorgio la Molara, in contrada San Pietro I, e i protagonisti della vicenda sono due fratelli di 59 e 61 anni, entrambi denunciati, il primo per aver sparato alla cavalla, uccidendola, e aver ferito altri due cavalli e cinque bovini, il secondo per omessa custodia di armi. Tutto è accaduto in serata, quando a rompere la quiete del luogo diversi spari sono stati uditi da un allevatore che, preoccupato per l'incolumità dei suoi animali, allontanatisi dalla stalla verso l'aperta campagna, ha allertato i carabinieri della stazione di San Giorgio la Molara, che, coadiuvati dall'aliquota operativa del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di San Bartolomeo in Galdo, sono giunti sul posto, dove hanno trovato la carcassa della cavalla che ha avuto la peggio e gli altri sette animali che risultavano feriti più o meno gravemente. I militari hanno informato il servizio veterinario dell'Asl e sul posto è intervenuto il dottore Antimo Lavorgna per ispezionare ciò che restava di quella che è apparsa come una mancata mattanza.
Dopo accurati controlli effettuati nella zona, i carabinieri sono riusciti a risalire a chi ha fatto fuoco: un 59enne del posto che ha ammesso di aver adoperato un fucile da caccia detenuto regolarmente dal fratello 61enne che vive con lui, cercando di giustificarsi e dichiarando di aver sparato per paura di essere aggredito da animali selvatici.
I carabinieri hanno quindi posto sequestro due fucili: quello utilizzato per sparare agli animali e un altro, con svariate munizioni, perché non custodito, dal 61 enne, secondo le norme atte a tutelare la sicurezza pubblica evitandone un indebito utilizzo.
Sul posto sono intervenuti anche il vice sindaco di San Giorgio, Michele Gagliardi, e il comandante della polizia municipale Mario Casiero. Secondo Gagliardi «si è trattato di un episodio isolato forse scaturito realmente da futili motivi, perché nella comunità di San Giorgio c'è una sana convivenza che genera condivisione e solidarietà, non azioni estreme che nulla hanno a che vedere con questo territorio». Intanto la carcassa della cavalla è stata sottoposta a sequestro sanitario per essere smaltita secondo le normative al termine dei regolari accertamenti.