Stazioni di servizio nel mirino dei ladri, due colpi e maxibottino

Il bottino dovrebbe aggirarsi tra quindici e ventimila euro

Stazioni di servizio nel mirino dei ladri, due colpi e maxibottino
Mercoledì 28 Dicembre 2022, 09:24
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Le casse per il rifornimento self-service di due distributori di carburante dell'Eni, ubicati in città, sono state svuotate nella notte da una banda specializzata in questi colpi. Il bottino non è stato quantificato nei dettagli, ma dovrebbe aggirarsi tra quindici e ventimila euro. I distributori presi di mira sono quelli in via Paolella e a Capodimonte, di fronte alla chiesa. L'allarme è scattato ieri mattina quando i gestori si sono accorti che le casse presentavano due piccoli fori, del diametro di circa due centimetri, sulle apparecchiature utilizzate per raccogliere il denaro per i rifornimenti self-service.

Dei mini fori che erano stati sufficienti per aprire lo sportellino e accedere alla cassa dove è il denaro che gli automobilisti inseriscono nel momento del rifornimento di carburante. È stato dato l'allarme e sul posto sono giunti gli agenti della squadra Volanti della questura e quelli della polizia scientifica.

Si è appurato che il bottino più consistente era stato quello presso il distributore Eni di via Paolella. Qui, infatti, il gestore aveva trascurato nei giorni precedenti il Natale il prelievo del denaro. Tra l'altro, vi erano anche circa ottocento euro in monete. Il distributore, tra l'altro, non è dotato di telecamere. E la stesa banda ha poi preso di mira un analogo distributore Eni a Capodimonte. Anche qui consueta tecnica: un piccolo foro, praticato con un trapano sulla apparecchiatura self service, apertura dello sportellino della cassa e prelievo del denaro. In questo caso gli investigatori hanno un elemento in più, perché questo secondo distributore è dotato di videosorveglianza che è ora al vaglio degli agenti della polizia scientifica.

Chiaramente si punta più che ad identificare i volti dei malviventi, soliti coprirsi con cappucci e passamontagna, a identificare le targhe dei veicoli adoperati per giungere sul posto. Infatti queste bande che giungono da fuori provincia, non sempre utilizzano veicoli rubati. Si tratta, dunque, in molti casi di veicoli non riconducibili immediatamente ai malviventi, ma caratterizzati da una serie di passaggi di proprietà attraverso cui si può tentare qualche identificazione.

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Ma l'elemento più allarmante è dato dalla maestria con cui hanno agito. Erano, infatti, al corrente del meccanismo che regola queste casse. Non a caso, il foro per forzare le casse viene fatto in un punto ben determinato. E questo può far ritenere che possono essere all'orizzonte altri colpi ai danni dei distributori. Il Sannio, che è già alle prese con le incursioni di bande che assaltano le tabaccherie e le abitazioni, ora deve fronteggiare anche i raid dei malviventi dei self service.

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