Telefonate domenicali di Mastella,
esposto al Viminale: «Illegittime»

Telefonate domenicali di Mastella, esposto al Viminale: «Illegittime»
di Paolo Bocchino
Lunedì 19 Aprile 2021, 09:58
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Le telefonate domenicali a domicilio del sindaco Mastella sono legittime? La questione arriva al vaglio del ministero dell'Interno e del Garante per la privacy per iniziativa di Luigi Bocchino, Alberto Mignone e Nazzareno Fiorenza, avvocati con significativi trascorsi politico-amministrativi e un presente associazionistico con vista voto.

«Dal marzo 2019 - segnalano i rappresentanti di Benevento Libera e Città Nuova - è attiva la App Sindaci in contatto 2.0, sistema della Protezione civile progettato per avvisare i cittadini in caso di evacuazione, allerta meteo e ogni altra comunicazione a tutela della pubblica incolumità, come dichiarato da Mastella alla presentazione.

Il sindaco ha precisato che è possibile usufruire del servizio solo previa iscrizione, condizione imprescindibile per evitare violazione della privacy e ottenere il consenso. Sin dalle prime applicazioni, per alcune emergenze meteo nel 2019, il sindaco ha telefonato indistintamente a casa dei cittadini, iscritti e non alla App, per annunciare la chiusura di scuole o allerte meteo: fatti già risaputi in quanto preceduti da comunicati a tutti gli organi di stampa. Dal 9 marzo, con l'emergenza pandemica, ininterrottamente tutte le domeniche Mastella telefona, soprattutto all'ora di pranzo per farsi evidentemente ascoltare da quante più persone possibile, a prescindere dalla iscrizione al servizio». Gli autori dell'esposto citano «la telefonata del 19 settembre 2020, in palese violazione del silenzio elettorale, per invitare gli anziani a votare, e quella del 10 gennaio 2021 nella quale ha annunciato che alle prossime elezioni amministrative sarà in competizione».

Per i tre dunque «alla luce della sentenza della Corte Costituzionale 79/2016, Clemente Mastella vìola sistematicamente gli obblighi di neutralità politica fissati dall'articolo 97 della Costituzione. Telefonate svolte con i soldi dei cittadini-contribuenti che costituiscono pertanto danno erariale». Bocchino, Mignone e Fiorenza chiedono quindi al Viminale, tramite il prefetto Torlontano, di accertare «le condotte illecite del sindaco di Benevento poste in essere sistematicamente da marzo 2020», invitando il ministero «a prendere gli opportuni provvedimenti al fine di assicurare il corretto e democratico svolgimento della prossima competizione elettorale». Al Garante viene quindi chiesto di «verificare se le continue telefonate perseguono funzioni istituzionali o meno».


Laconica la replica di Clemente Mastella: «Se richiesto darò le mie spiegazioni. Smetterò le telefonate quando si aprirà la campagna elettorale. Peraltro, la telefonata è servita e serve nel periodo Covid per dare indicazioni e spiegazioni. E poi, come ho detto a più riprese nel corso delle stesse, chi non vuole ascoltare è libero disattivando il collegamento».

Sul fronte preelettorale ieri è giunta la posizione ufficiale del M5S dopo la riunione di sabato: «Con le altre forze politiche non si è ancora avviato il processo decisionale che porti a un candidato unitario - premette il gruppo locale dei grillini - Allo stato attuale il Movimento ha indicato come candidato di bandiera la consigliera Anna Maria Mollica. Per poter esprimere un candidato di sintesi si debbano aprire i tavoli di discussione per giungere a una valutazione sui nomi. Non poniamo veti su alcun nome affinché si raggiunga l'obiettivo di nominare un candidato sindaco forte e capace di invertire la tendenza che vede la nostra città ai vertici delle peggiori classifiche».
Altolà alle fughe in avanti anche da Europa Verde: «Da febbraio - dichiara il consigliere nazionale Luigi Esposito - partecipiamo al Tavolo di centrosinistra con l'intenzione di proporre un programma incentrato sulla transizione ecologica. Non si è mai parlato di nomi da candidare a sindaco. Dopo le continue notizie apparse sui mezzi di comunicazione e dopo aver incontrato Civico 22 in presenza del consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli e del commissario provinciale Roberto Marino, confermiamo di non aver mai concordato con il Pd né con altre componenti il nome di un candidato sindaco». Schermaglie evidenti sul nome di Luigi Diego Perifano che resta il più accreditato in campo.

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