Vaccini agli under 30 arrivati fino
all'85%, ma è flop sui «booster»

Vaccini agli under 30 arrivati fino all'85%, ma è flop sui «booster»
di Luella De Ciampis
Venerdì 8 Ottobre 2021, 09:51
4 Minuti di Lettura

Ancora una giornata poco proficua per quanto riguarda l'attività vaccinale che ha chiuso i battenti con la somministrazione di 600 vaccini sull'intero territorio provinciale, tra prime, seconde e terze dosi. Bisogna considerare che ci sono 10 centri vaccinali aperti quotidianamente nelle sedi distrettuali dell'Asl che stanno raggranellando in media 40 persone al giorno da vaccinare, cui si aggiungono le circa 200 dell'hub dell'ex caserma Pepicelli dove è stato mantenuto il trend delle due ultime settimane, caratterizzate da un minimo di 150 a un massimo di 200 inoculazioni giornaliere.
Il recupero degli over 12 è riuscito appieno perché, allo stato attuale, anche la categoria degli adolescenti e dei giovani fino a 30 anni ha superato l'85% dell'immunizzazione. Invece, non si sono verificate le adesione attese per la somministrazione della dose booster per nessuna delle categorie indicate, forse anche a causa dei tempi di somministrazione delle due prime dosi, ancora troppo recenti. Infatti, la stragrande maggioranza dei pazienti fragili, degli over 80 e degli operatori sanitari, fatta esclusione per il personale ospedaliero, ha concluso il ciclo vaccinale tra i mesi di marzo e maggio ed è ben lontano dalla data di un'eventuale «scadenza» dell'efficacia del vaccino. Infatti, l'Istituto superiore di sanità ha riferito che, a 7 mesi dalla somministrazione della seconda dose di Pfizer e Moderna non si osserva una riduzione significativa di efficacia della protezione dall'infezione che rimane ferma a poco meno del 90%. Insomma, i presupposti per affrettarsi a sottoporsi alla terza somministrazione, almeno al momento, non ci sarebbero in quanto, i titoli anticorpali degli addetti ai lavori vaccinati che si sono sottoposti ai controlli nell'ultimo mese, sono ancora molto elevati.

«Noi medici confermano i camici bianchi abbiamo un'ora dedicata dalle 12 alle 13 per poterci recare a fare la terza dose. Tuttavia, per molti di noi non sono ancora trascorsi i sei mesi dalla seconda inoculazione, come per la maggior parte degli over 80 e per altrettanti pazienti fragili. Inoltre, sarà necessario sensibilizzare i pazienti a sottoporsi alla somministrazione della terza dose per ottenere risultati soddisfacenti, proprio come è stato fatto per le prime due dosi in quanto, soprattutto per gli anziani, è difficile che scatti la molla per farsi vaccinare una terza volta. Per molti pazienti fragili con patologie gravi è, invece, necessario l'ok dei centri di riferimento in cui vengono curati. I medici, sicuramente, si sottoporranno alla somministrazione della terza dose ma a tempo debito». L'azienda ospedaliera è già pronta per dare il via alla campagna di inoculazione della dose booster al personale e attende indicazioni in merito dalla Regione. Intanto, sono ancora prematuri i tempi per pensare a una somministrazione di massa della terza dose, con il coinvolgimento di quelle categorie che sono state vaccinate con AstraZeneca e Johnson&Johnson ma, nel caso in cui si dovesse arrivare anche a quelle categorie, non si sa bene quali criteri verrebbero adottati.

Video

Tutto dipenderà da come la pandemia evolverà nel corso di questo mese, considerato decisivo per avere un quadro preciso della situazione. Confrontando i dati dei ricoveri al Rummo con quelli del 2020, non si rilevano differenze sostanziali. Il 29 settembre dell'anno scorso nei reparti Covid del nosocomio cittadino c'erano 16 ricoverati contro i 13 dello stesso giorno dell'anno in corso, il 7 ottobre ce n'erano 19 contro i 9 di ieri, mentre, tra il 18 e il 31 ottobre dell'anno scorso i casi di Covid sono passati da 47 a 96. Secondo gli esperti del settore, se per quella data, non si assisterà a un aumento così massiccio di accessi in ospedale e a un aumento esponenziale dei ricoveri in terapia intensiva, si potrà avere la certezza quasi assoluta di essere fuori dalla pandemia già in inverno. Rimane stabile il numero di pazienti in degenza nell'area Covid del Rummo per effetto di due dimissioni e due nuovi ricoveri nelle ultime 24 ore.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA