Vestoso, «Vita da Carlo» e il paso doble della rivalsa

Il regista: "Amo raccontare le storie di chi è finito in panchina suo malgrado"

Vestoso, «Vita da Carlo» e il paso doble della rivalsa
Vestoso, «Vita da Carlo» e il paso doble della rivalsa
di Anna Liberatore
Sabato 16 Settembre 2023, 10:32
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Valerio Vestoso, 36 anni compiuti da poco, beneventano, è il co-regista insieme a Carlo Verdone della seconda stagione di «Vita da Carlo», la serie tv di dieci puntate in onda da ieri su Paramount Plus e Sky Cinema, che racconta la vita dell'attore romano in un mix tra autobiografia e invenzione. Lo abbiamo intervistato mentre si recava al lavoro per rifinire un'altra serie che ha diretto ed uscirà a gennaio su Amazon.

Com' è stato affiancare Verdone alla regia?
«Magnifico. Molte volte si ambisce a determinati set però non metti mai in conto di condividere la regia con dei veri e propri miti. Al di là dell'aspetto professionale, è stato bellissimo conoscere Verdone uomo, colto, pieno di aneddoti, che ha attraversato un segmento temporale della storia del cinema tutto da incamerare per chi come me inizia ora».
Come vi si siete incontrati? «Luigi De Laurentiis stava cercando un altro regista per la serie.

A giugno scorso ci siamo incontrati. A fine colloquio mi ha detto: "Se non è per questa volta sarà per la prossima". Dopo qualche giorno mi ha telefonato ed ho incontrato Carlo. Ci siamo conosciuti e piaciuti. Abbiamo in comune il rispetto per le persone e la capacità di creare un clima di serenità, anche di divertimento, in modo che il set non diventi un lager».

C'è un aneddoto divertente?
«Il primo giorno di riprese avevamo una scena da girare con una macchina particolare ma l'operatore che doveva usarla ha dovuto lasciare il set per la nascita del figlio. Panico! Recuperiamo, battiamo il ciak e sentiamo un vociare incredibile: uno sciopero di venditori del Bangladesh proprio vicino a dove giravamo. Quindi è andato in tilt il generatore di corrente. Fortunatamente poi tutto è andato liscio».
Oltre a Verdone ha incontrato altri attori sul set...
«È stato divertentissimo condividere il set con attori dal talento e dalla preparazione incredibili: Monica Guerritore, Maria Paiato, Caterina De Angelis, Antonio Bannò, Max Tortora. Oltre ai tantissimi camei: Christian De Sica, Claudia Gerini, Gabriele Muccino, per citarne alcuni. E poi c'era Roberto Forza, un autore della fotografia.
Sua la regia del cortometraggio «Le buone maniere» che parla di un telecronista sportivo in declino. Ha scritto anche il libro «Grazie per averci seguito» il cui protagonista è un re della televendita in disgrazia. C'è un filo comune?
«C'è la scelta di andare a cercare personaggi finiti in panchina non per loro colpa ma per il destino e che, a un certo punto, sentono la possibilità di compiere il passo doble che li porterà ad una sorta di rivincita sulla vita. Ma per farlo sono costretti a farne mille indietro e questo quasi sempre li distrugge. "Le buone maniere" lo avevo in mente da tanto tempo, l'ho tenuto nel cassetto e l'ho realizzato quando c'è stata possibilità. È grazie a questo corto che sono riuscito a girare le ultime due serie, "Vita da Carlo" e un'altra che uscirà a gennaio. Lo avevano visto De Laurentiis, Nicola Guaglianone, creatore di "Vita da Carlo", e anche Verdone».
Ha scritto anche la sceneggiatura di "Vincenzo Malinconico" insieme a Diego De Silva.
«La produzione era alla ricerca di un quarto sceneggiatore insieme a De Silva, Massimo Reale e Gualtiero Rosella. Il produttore mi chiese se avessi letto i libri di Malinconico. Li avevo letti ma non tutti, recuperai in tre giorni, poi ho incontrato Diego e abbiamo iniziato a scrivere questa serie».
Ha realizzato un documentario sulla vita di Luigi Ciaravola, in arte Gigione: come è nata l'idea?
«Ero a tavola con i miei genitori e mia sorella. Era estate e in tv c'era un palinsesto privato che pullulava di Gigione: ho pensato che volevo vedere cosa c'era dietro. Per un anno l'ho corteggiato, ma temeva fosse un modo per sbeffeggiarlo. Invece volevo indagarlo, glielo ho spiegato fino a convincerlo. E per un paio di anni l'ho seguito ovunque».
A cosa sta lavorando ora?
«A gennaio esce su Amazon una black comedy con Luca Zingaretti, Carla Signoris, Rocco Papaleo, Diego Abatantuono, Emanuela Fanelli. Un set particolare, una serie particolare perché ha un impianto teatrale, pochissimi ambienti, si regge tutto sul talento degli attori e sulla scrittura».
 

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