Via Capilongo, rischio pedoni c'è il marciapiede «killer»

L'alternarsi di cemento e sanpietrini con vari dislivelli provoca numerose cadute

Via Capilongo, rischio pedoni c'è il marciapiede «killer»
di Antonio Martone
Domenica 18 Febbraio 2024, 12:53
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Da anni via Pietro Capilongo, nel cuore del centro storico della città, viene identificata come la «strada del cannone» per la presenza dell'antica arma utilizzata durante la seconda guerra mondiale, in una zona che tra l'altro fu falcidiata dai bombardamenti.

Da qualche mese è denominata anche «strada delle cadute», a forte rischio per i pedoni. Un marciapiede tagliato e non pavimentato, ma ricoperto soltanto da bitume friabile, è diventato una sorta di trappola per i pedoni. Circa trenta metri che sono diventati pericolosi e infidi per i passanti.

L'ultima vittima in ordine di tempo è stato il professionista Carlo Verusio, contitolare di uno studio in quell'arteria che ha riportato, nel cadere, addirittura la lesione di una vertebra. «Il piano è in pendenza e particolarmente scivoloso racconta e quando lo percorri sembra quasi di camminare sulle biglie, soprattutto se si calzano scarpe di suola. Prima di me è cascata una professoressa di mia conoscenza che ha riportato la frattura della tibia ed ho saputo dai residenti, anche delle anziane signore che fortunatamente se la sono cavata solo con delle escoriazioni o dei traumi guaribili in pochi giorni, al di là del grande spavento. E' una situazione incredibile e paradossale».

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Stando alle testimonianze raccolte tra gli abitanti della strada ed alcuni titolari di attività commerciali, tra gli ultimi mesi del vecchio anno e fino ad oggi, sono state oltre dieci i pedoni ruzzolati per terra. Un gruppo di residenti, giustamente preoccupato, ha avviato proprio in questi giorni una raccolta di firme per inviare una istanza al Comune affinchè intervenga per ripristinare lo stato dei luoghi. «In caso contrario dice Antonio Catillo siamo propensi a rivolgerci anche l'autorità giudiziaria, ricordando che quel tratto è di proprietà proprio dell'amministrazione comunale e quindi è responsabile dell'incolumità delle persone. Non è possibile stare fermi e zitti rispetto a quello che sta accadendo. Sembra tutto un paradosso». Il marciapiede a cura e spese di privati che hanno dato l'incarico ad una ditta, regolarmente autorizzati dal Comune, è stato modificato per consentire l'accesso alle auto in locali che inizialmente avevano destinazione d'uso come attività commerciali e successivamente trasformati in garage.
«Il fatto è che non sono state rimesse le mattonelle - spiega Verusio -, ma appunto bitume che si è immediatamente frantumato per il passaggio di pneumatici delle auto e quindi il fondo è sdrucciolevole.

A ciò bisogna aggiungere che si è creata una pendenza, pertanto non è semplice percorrerlo. Questa trasformazione è avvenuta dal civico 6 al 14 e consentitemi di definirlo marciapiede killer. L'unico interrogativo che mi pongo è se dopo la fine dei lavori c'è stato il controllo da parte degli addetti del Comune».

C'è anche un'altra denuncia che arriva da Vincenzina Di Pasquale, segretaria di uno studio medico. «Va rilevato che il marciapiede modificato collega tre posti per il parcheggio di auto di diversamente abili ed era quindi a servizio di persone invalide sia residenti che non, che ormai da mesi non possono più utilizzarli. In pratica non hanno parcheggio e nemmeno quei metri di marciapiede su cui transitare e tenete presente che nella zona ci sono alcuni laboratori di analisi, un centro medico e studi professionali, pertanto c'è un'ampia utenza di portatori di handicap». Rincara la dose Giovanni Micco, accompagnatore di un invalido. «Sto avendo difficoltà quando accompagno mio nonno in via Capilongo non solo nel parcheggio, ma anche nel percorrerlo, visto che anche la pavimentazione della strada è sconnessa con i sanpietrini che sono saltati in più punti. C'è bisogno di un nuovo progetto e delle integrazioni». L'assessore alle opere pubbliche Mario Pasquariello, dal suo canto, ha annunciato che provvederà a stretto giro ad inviare nella zona degli addetti per effettuare una ricognizione e verificare eventualmente la possibilità di interventi correttivi.

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