Acqua, ora l'arbitrato per risolvere la lite tra Comune e Italgas

L'Amministrazione vuole rientrare in possesso della rete di distribuzione

Acqua, ora l'arbitrato per risolvere la lite tra Comune e Italgas
di Roberto Della Rocca
Martedì 30 Maggio 2023, 08:32
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Si avvia verso la conclusione la querelle tra l'amministrazione comunale e la ditta Italgas Acqua che gestisce il servizio di distribuzione a Caserta oltre che a Casaluce, Roccaromana, Baia e Latina e Galluccio. A fine 2020, in vista della scadenza della convenzione che lega il Comune alla società, l'amministrazione guidata da Carlo Marino ha deciso di non procedere al rinnovo della convenzione del 1991 (sottoscritta dall'allora Napoletanagas). Il modello di gestione privato sta progressivamente lasciando spazio a un ritorno alla gestione pubblica, come deciso dagli elettori nel referendum del 2011. Il modello pubblico prevede il passaggio da ditte private a consorzi intercomunali.

Ogni comune è proprietario della rete di distribuzione di cui, come richiesto dal Comune di Caserta, deve rientrare in possesso al termine della scadenza del contratto di affidamento. In tal senso andava la prima richiesta avanzata dall'amministrazione il 27 gennaio 2021 cui fece seguito l'atto di indirizzo ai dirigenti del 10 febbraio con cui la giunta avviava, di fatto, la transizione dalla gestione privata a quella pubblica. Preso atto della volontà dell'Ente, Italgas ha richiesto quanto previsto dalla convenzione del 1991, e cioè che si procedesse alla determinazione del rimborso spettante alla ditta. Il rimborso sarebbe dovuto essere quantizzato dall'Ente idrico Campano e approvato dall'Arera, l'Autorità nazionale che si occupa di regolare e controllare, tra le altre cose, anche il settore idrico.

Così, nella primavera di due anni fa, si è aperto lo scontro frontale tra i due soggetti. Il Comune da una parte, che lamentava la scarsa manutenzione fatta dalla ditta, e Italgas Acqua che ha contrastato la tesi dell'Ente inviando una nota tecnica sulla manutenzione e una relazione sulle reti e sugli impianti gestiti.
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La vicenda era finita anche al Tar Campania a cui si era rivolto l'avvocato Giovanni Maria Cocconi, incaricato dal Comune, per ottenere una ricognizione in contraddittorio delle infrastrutture e raccogliere i dati e le informazioni necessari a quantizzare il rimborso previsto dalla convenzione. Italgas contestò la decisione di rivolgersi al Tar e la magistratura amministrativa ne ha riconosciuto le ragioni bocciando le richieste dell'amministrazione. Sarebbe dovuto essere il giudice ordinario a occuparsi del caso e non quello amministrativo e, ancor prima, si sarebbe dovuto tentare con la tavola arbitrale prevista nella convenzione del 1991. Già decisi i nomi dei professionisti che saranno coinvolti al tavolo arbitrale. A rappresentare e tutelare gli interessi del Comune di Caserta sarà l'avvocato Giuseppe Ceceri, arbitro dell'azienda sarà l'avvocato Gennaro Terracciano, già nominato da Italgas Acqua, mentre il terzo componente dell'arbitrato sarà il professore Aristide Police.

I tre dovranno fare da raccordo tra Comune e azienda assicurando che i tecnici delle due parti possano, innanzitutto, effettuare i sopralluoghi alla rete idrica e alle pompe di sollevamento del territorio comunale.

Con i sopralluoghi i tecnici dell'Ente potranno verificare quanto sostenuto dall'impresa nelle sue relazioni e procedere con il rimborso previsto a Italgas prima di rientrare in possesso delle reti. L'azienda, dal canto suo, rilancia e chiede all'amministrazione di autorizzare nuovi investimenti già previsti e rimasti in attesa delle autorizzazioni.

«Nelle more del confronto, ci auguriamo che l'Amministrazione comunale rilasci tutte le autorizzazioni (richieste da mesi da parte di Italgas Acqua) fa sapere Italgas Acqua - per effettuare gli investimenti necessari alla riduzione delle perdite, quali la sostituzione di numerose tratte di condotte, l'installazione di organi di misura e controllo necessari per monitorare in tempo reale il funzionamento della rete, il completamento del programma di un'installazione degli "smart meter" indispensabili per una puntuale e precisa fatturazione delle sole quantità effettivamente consumate e la progressiva implementazione del telecontrollo sugli impianti idrici». Il futuro è incerto e legato agli sviluppi organizzativi del settore decisi dalla Regione. Per ora Italgas Acqua continuerà a gestire il servizio come previsto dallo stesso contratto scaduto. Quando il Comune rientrerà in possesso delle reti dovrà costituire una società per la gestione del servizio oppure accodarsi ad uno dei consorzi esistenti. Il più grande è il Consorzio Idrico su cui, però, oltre a numerose polemiche politiche gravano anche problemi debitori non indifferenti segnalati negli ultimi anni da diversi sindaci associati.
 

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