Appalti e mazzette, l'ex sindaco di Maddaloni: «La Dhi vinse gara indetta dalla Prefettura. Scialdone? Non lo conosco»

Il Municipio di Maddaloni il giorno del blitz dei carabinieri
Il Municipio di Maddaloni il giorno del blitz dei carabinieri
di Mary Ligupri
Sabato 12 Marzo 2016, 11:23 - Ultimo agg. 11:46
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Mentre continuano le indagini su tre anni di appalti pubblici e sulla presunta tangentopoli, a Maddaloni c’è una corsa a prendere le distanze dall’amministrazione falcidiata dagli arresti. Da un lato gli stessi indagati, interrogati dal gip, stanno raccontando una versione dei fatti che intende far ricadere sul sindaco tutte le responsabilità del presunto giro di mazzette, dall’altro Rosa De Lucia respinge con forza le accuse. E c’è ancora chi, benché sia del tutto estraneo all’inchiesta, ci tiene a chiarire la sua posizione.
Il grande «accusatore» della De Lucia e della sua giunta, l’ex direttore del Cub, Antonio Scialdone, a domande diretta ha detto al pm: «Non so se anche l’ex sindaco, Antonio Cerreto, prendeva soldi». Questa parte dell’interrogatorio avviene in relazione alla ricostruzione della genesi dei rapporti tra la Dhi Holding e il Comune di Maddaloni. E l’ex primo cittadino chiarisce la cronistoria dei rapporti tra la Dhi e il Municipio finito al centro della bufera.
«Quell’appalto - spiega Antonio Cerreto, l’ex sindaco che amministrava il paese nel 2011, anno in cui la raccolta rifiuti fu affidata alla società di Alberto Di Nardi, il manager arrestato con la De Lucia - fu affidato dalla Stazione unica appaltante nel 2011, come da direttive della prefettura», afferma. «Precedentemente, il servizio era affidato alla Iacta e quando questa stava per fallire procedemmo alla rescissione del contratto per poi affidare un incarico diretto e temporaneo alla Ecocar», ricorda Cerreto. «Nel frattempo la Sua indisse la gara e l’unica società partecipante risultò essere la Dhi Holding che quindi ottenne l’incarico per un anno». «Non abbiamo mai affidato incarichi diretti alla Dhi, sul cui operato pratico avevo in quella fase anche molti dubbi perché era una ditta nuova del settore ecologia», dice, ancora, l’ex primo cittadino che poi chiosa: «alla genesi c’è dunque un errore storico facilmente confutabile». Quanto al passaggio dell’interrogatorio in cui Scialdone parla di lui, Cerreto chiarisce «Tengo a precisare che Scialdone non l’ho mai conosciuto, quindi quando dice che non sa se io prendessi soldi parte da una base errata perché avrebbe dovuto dire che noi due non ci conosciamo affatto».  
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