«Belve» di Lanciano, la Procura:
«Alexander resti in carcere»

«Belve» di Lanciano, la Procura: «Alexander resti in carcere»
di Marilù Musto
Sabato 29 Settembre 2018, 12:00 - Ultimo agg. 13:22
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Il sostituto procuratore Francesco Persico ha chiesto la convalida dell'arresto per Alexander Bogadan Coltenau. Si tratta del rumeno di 26 anni, arrestato per la selvaggia rapina nella villa dei coniugi Carlo Martelli e Niva Bazzande a Lanciano, fermato giovedì dalla Mobile di Caserta vicino allo stadio Scalzone di Casal di Principe per il tentativo di ricettare un orologio rubato in casa Martelli. Orologio che il medico Martelli ha riconosciuto. «Ma quell'orologio non è mio, me lo ha dato un amico di Pescara», ha riferito il 26enne ai poliziotti diretti da Filippo Portoghese. Ieri, giornata febbrile in procura a Napoli nord con a capo Francesco Greco e anche per il capo della questura a Caserta, Antonio Borrelli. Si sta cercando di capire come sia finito a Casal di Principe Alexander.

Oltre agli altri tre connazionali in stato di fermo al supercarcere di Lanciano si cerca di blindare anche la posizione di Alexander, definito il capo banda e che parlava un corretto italiano. Contatti incessanti tra le procure Caserta e Lanciano interessate a Coltenau che per ora ha sul groppone la ricettazione e la latitanza per una condanna definitiva a un anno e 4 mesi di reclusione per un'altra sanguinaria rapina, avvenuta l'11 giugno 2013 a Frosinone e compiuta, unitamente a un fratello, a danno del padre dell'ex sindaco Michele Marini.
 
Pure l'uomo venne massacrato di botte e bastonato e legato. Entrambi i Coltenau furono condannati dal tribunale dei Minori di Roma a sei anni di reclusione, poi da Frosinone fecero perdere le tracce.

Ma è tutt'altra storia e per di più era minore, 17 anni, e può contare su misure alternative. Servono invece prove inequivocabili sulla sua reale partecipazione al massacro di domenica scorsa in casa Martelli dove la signora Bazzan ha riportato il taglio del padiglione auricolare destro, dopo un sequestro durato due ore. Ieri la tensione era palpabile per questa situazione. Di sicuro il giardiniere Coltenau a Lanciano c'è stato di recente per giorni, forse da inizio settembre. La madre di Coltenau ha detto «Se è stato mio figlio, punitelo. Deve soffrire come ha fatto soffrire quelle persone».

Comunque l'Arma va avanti con serrate indagini sulle bande di ladri e rapinatori dopo averli inchiodati col gps relativamente ai sei colpi nei bar tabacchi e distributori di carburanti. Si cercano altri appartenenti al gruppo, o fiancheggiatori, soprattutto si cerca un'altra precisa auto.

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