Asi Caserta ripulita dai rifiuti,
prossimo step la videosorveglianza

Asi Caserta ripulita dai rifiuti, prossimo step la videosorveglianza
di Emanuele Tirelli
Mercoledì 12 Maggio 2021, 09:30
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Circa 4000 ettari di terreno, 2500 associati e 4000 società ne fanno l'area industriale più vasta del Mezzogiorno. L'Asi di Caserta ha vissuto lunghi anni complessi che per certi versi sono una realtà lontana e per altri proseguono con un'incidenza di strascichi da finire di sistemare. A occuparsene è la squadra guidata dalla presidente Raffaela Pignetti. Si parla di lavori, di bandi, finanziamenti, contatti e reti da costruire, e pure di essere diventati un esempio da seguire.


È già finita l'attività di rimozione dei rifiuti depositati abusivamente lungo l'agglomerato industriale di Marcianise-San Marco Evangelista. Si tratta di stratificazioni negli anni, con cumuli di immondizia, materiale di risulta ed elettrodomestici. I lavori hanno interessato l'area che va dalla ex 3 M alle prossimità dell'ingresso del casello autostradale di Caserta Sud e si sono conclusi con la bonifica delle aree verdi accanto gli assi viari dell'agglomerato, dove le aziende stanno assistendo anche ai lavori di rifacimento della rete idrica: 800 metri di tubatura obsoleta già sostituiti, e si andrà avanti fino al completamento. E poi c'è la riqualificazione degli accessi all'area industriale di Marcianise, in via di ultimazione. Le imprese l'hanno richiesta a gran voce e adesso si ritrovano con il rifacimento della pavimentazione dall'ingresso alle aziende della logistica fino al Centro Orafo Tarì, che corrisponde anche alla viabilità di immissione nelle aree del Centro Commerciale Campania e dell'Outlet La Reggia. È un progetto da 200 mila euro di fondi consortili che comprende pure il miglioramento del sistema di raccolta dell'acqua piovana e il rifacimento della segnaletica orizzontale. A questo si ricollega un ulteriore progetto di dissotterramento e bonifica delle batterie interrate venti anni fa nella rotonda di immissione a Marcianise, che la Prefettura ha segnalato come azione rilevante ai fini ambientali.

Il progetto risale al 2019 e prevede 5 milioni di euro finanziati dal ministero dell'Interno. L'obiettivo è quello di incrementare gli standard di sicurezza dei quattro principali agglomerati dell'Asi (Caserta, Ponteselice, Aversa Nord e Marcianise) con l'installazione di 191 telecamere lungo tutto il perimetro delle aree, di telecamere per la lettura delle targhe, di sensori per il monitoraggio, controllo agli accessi e pubblica illuminazione.

Il progetto si chiama «Sicurezza e Ambiente nella Terra dei Fuochi-Infrastrutture per videosorveglianza e monitoraggio ambientali». La gara è già stata aggiudicata ma per l'inizio dei lavori si attende la pronuncia del Tar sul ricorso presentato da una delle imprese partecipanti. In ogni caso, allo sblocco, il completamento è previsto entro 12 mesi e contribuirà robustamente a disincentivare quanti hanno preso l'abitudine di sversare i rifiuti in quelle zone, o favorirà la loro individuazione.

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Entro un mese finiranno i corsi di formazione ai 60 detenuti individuati dalle carceri di Aversa, Carinola e Santa Maria Capua Vetere per i lavori di pubblica utilità da svolgere nell'Asi: partiranno subito dopo le autorizzazioni. Rispetto a due mesi fa, il numero è aumentato e crescerà ancora di più quando sarà coinvolto pure l'istituto di Arienzo. «Mi riscatto per il futuro» punta alla riqualificazione professionale dei detenuti in vista del loro reinserimento nella società, e pure allo scomputo del debito che accumulano in carcere. Un'esperienza simile è già stata fatta a Palermo, Roma e Milano, ma è la prima volta che il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria del ministero della Giustizia firma un protocollo con un'Asi, e potrebbe diventare un progetto pilota da replicare altrove in Italia.
Da qui è partita anche l'attenzione da parte delle Nazioni Unite. Gli obiettivi sui quali si orienta l'azione dell'organizzazione governativa sono quelli di assicurare la pace e la sicurezza, e di lavorare in cooperazione internazionale. Così ha puntato i riflettori sull'Asi di Caserta, considerandola meritevole di attenzione per il lavoro svolto e da realizzare nel prossimo futuro. Per questo motivo è prevista una sede dell'Onu proprio all'interno dell'area, con due funzionari e uno studio di 24 mesi sulle realtà industriali presenti e sulla metodologia utilizzata, finalizzata alla ripresa sociale ed economica. È un lavoro che vede le due realtà insieme al ministero della Giustizia e alle imprese interne.
 

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