Teverola: assalto armato al «Bingo» caccia alla gang dei cinque

I rapinatori armati di pistole e fucile a canne mozze

Il Bingo di Teverola
Il Bingo di Teverola
di Marilù Musto
Martedì 19 Settembre 2023, 09:54 - Ultimo agg. 22:13
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Erano in cinque, tutti incappucciati, con guanti e fasce alle braccia per nascondere i tatuaggi. Si tratta dei componenti di una gang di rapinatori professionisti che, però, non sono riusciti a portar via più di milleduecento euro. Un magro bottino. La cifra, divisa in cinque (rapinatori), si riduce a 240 euro a testa per ognuno. Questa, però, è una prima stima dei danni del raid che si è consumato a mezzanotte - fra domenica e lunedì - nel centro giochi "Bingo" di Teverola, situato lungo la strada Statale 7 Bis di Teverola. Notte di paura, dunque, al centro Bingo, un luogo nato trent'anni fa a Teverola che ha vissuto fortune e sfortune (in tempi passati e con precedenti gestioni). Qui, a mezzanotte in punto, i cinque banditi sono entrati nella sala scommesse armati di due pistole e un fucile a canne mozze, minacciando tutti i presenti: «Consegnateci il denaro», hanno detto i criminali ai gestori.

I due assalitori con pistole si sono diretti verso la cassa e hanno minacciato il gestore del locale puntandogli l'arma in faccia, davanti a pochi clienti che ancora c'erano. Il cassiere non ha potuto far altro che cedere il denaro in contanti: si tratta di circa milleduecento euro, ma non di più, perché la cassa del Bingo ha un sistema di protezione che blocca l'apertura degli incassi pregressi. Un meccanismo spesso usato negli istituti bancari. I malviventi, subito dopo, sono fuggiti a bordo di una Fiat Cinquecento che, ora, è ricercata dalla polizia del commissariato di Aversa in tutta la provincia di Caserta e Napoli. Sul posto, subito dopo, sono immediatamente giunti gli agenti della squadra volanti del commissariato normanno. Nelle mani degli inquirenti, ora, c'è un video in cui si vedono tutti i componenti della gang, ma i volti dei cinque rapinatori non sono visibili: solo gli occhi sono evidenti e le indagini ricominciano da qui, in maniera insistente.

Non viene lasciato nulla al caso.

Si sta cercando di comprendere quali siano i profili simili. In ogni caso, si stratta di un raid violentissimo per un centro di giochi che ha alle spalle anche storie di solidarietà. Il Bingo, infatti, si offrì di essere riconvertito - attraverso il suo gestore - in un centro vaccinale, a titolo gratuito per aiutare la sanità nella lottava, nel 2021, ancora contro il virus Covid-19. In realtà, è sempre stato un centro nevralgico per l'economia dell'agro aversano. Le forze dell'ordine sono impegnate anche in altri casi di rapine e furti, compiuti con violenza inaudita. Come quella, in linea d'aria vicina, pianificata ai danni del gestore del locale-ristorante "palazzo Ducale" di Lusciano. Dopo oltre un mese, nessun tassello è venuto a galla per incastrare i colpevoli di quel colpo. Con la rapina di Teverola ci sarebbero delle assonanze, ma per ora nulla è stato fatto trapela dalle forze dell'ordine.

Video

Dei punti di vicinanza con la rapina al "Bingo" ci sono anche rispetto al colpo dove i protagonisti furono tre uomini incappucciati- uno armato - che a fine agosto fecero irruzione nel rione Sant'Andrea a Santa Maria Capua Vetere. Un uomo venne preso in ostaggio per ottenere dell'oro dalla sua famiglia, ma qualcosa andò storto e la banda di malviventi fu costretta a fuggire. Per quanto riguarda il colpo al Bingo, in realtà, ci sarebbero degli indizi consistenti: le immagini delle telecamere che avrebbero catturato anche il numero di targa della Fiat Cinquecento che risulterebbe, in realtà, rubata nel napoletano. Si pensa che alcuni componenti siano poi scesi dalla vettura per salire in una seconda auto parcheggiata poco distante. Al Comune gli inquirenti potrebbero richiedere le immagini della videosorveglianza pubblica per ricostruire la staffetta.

 

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