Buche e discariche, a Caserta i disastri
che la politica non vede più da tempo

Buche e discariche, a Caserta i disastri che la politica non vede più da tempo
di Nadia Verdile
Domenica 21 Marzo 2021, 12:00
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Saltare buchi e buche, non inciampare nelle radici, sollevare i carrelli della spesa, fare la gincana tra le mattonelle divelte e rialzate. È la prassi quotidiana di donne e uomini che in città camminano sui marciapiedi. Certo non tutti, ma tanti sì, troppi per vivere tranquilli. «A via Ferrarecce - dice Mena Raiola che lì abita - non sappiamo più da quanto tempo il marciapiedi che costeggia Palazzo Eta è in pessime condizioni. Passiamo su quei tombini rotti tutti i giorni. La situazione è pericolosa soprattutto per le signore anziane che con il carrellino scendono sulla strada per superare quel tratto. Ieri anche un disabile con carrozzina non è potuto passare. Dobbiamo aspettare che qualcuno si faccia male?».

E c'è chi il danno l'ha già subito: «Due mesi fa - racconta amareggiata Anna Maria Rosiello - mi sono fatta male.

Frattura scomposta della rotula con relativo intervento chirurgico e i postumi sono che ancora dura il dolore e devo camminare con stampelle. E non sono troppo vecchia».

Situazione pericolosa per tutti, incresciosa per i disabili. «Il problema dei marciapiedi gruviera - dice Paolo Colombo, garante dei disabili della regione Campania - è una limitazione alla libertà di movimento e alla libertà di vita delle persone con disabilità; questo significa limitare il diritto alla socializzazione, all'autonomia». Limitare la vita a chi già nella vita vive i limiti imposti dalla propria condizione di salute è il danno più grave. Dai marciapiedi gruviera alle strade pattumiera, la narrazione è quella della città. 

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Nei giorni scorsi vi abbiamo raccontato le discariche abusive in via Sossietta Scialla, la strada che collega l'erigendo policlinico alla città, oggi vi raccontiamo quelle di via Feudo San Martino. La strada è la prima che si incontra entrando a Caserta da viale Carlo III, la prima a destra. Abitata per un tratto, approda poi nelle verdi campagne e sbuca sul galoppatoio est del viale. Per la sua particolare posizione fuori dal traffico cittadino viene percorsa da tanta gente per le passeggiate. Ma non è un bel passeggiare. Quella che potrebbe essere una via verde è invece una discarica a cielo aperto. Ingombranti, scarti di materiale edile, isolanti plastici, lastre di amianto, taniche che contenevano vernice, pneumatici e sgomberi di garage. Sono lì, da mesi, e la mole degli sversamenti aumenta.

A nulla sono valse finora le continue comunicazioni dei residenti il cui timore, come ci hanno detto nelle loro ripetute segnalazioni, è che da quell'immondizia non saranno mai liberati. «Ieri - dice Alessandro Bruni - la cosa che più mi ha sorpreso, è stato trovare anche un pozzetto di cemento divelto e quindi un libero accesso, a parte il pericolo, alle acque reflue. Spero che non venga usato per scarichi liquidi, ma purtroppo mi aspetto di tutto e credo che la cosa avvenga».

Più volte i residenti hanno segnalato alla Sma Campania ma non ci sono stati interventi; segnalazioni sono state fatte anche alla Polizia municipale, ma lo stato dell'arte è quello appena raccontato e testimoniato dalle fotografie che pubblichiamo. «Insomma conclude Bruni -, questa è la triste situazione della zona. Quindi, proprio all'ingresso principale di Caserta, le discariche abusive crescono, lo scempio è sotto gli occhi di tutti, e nessuno interviene. Basterebbero due telecamere, qualche recinzione per ridurre nettamente questi scarichi, si limiterebbe anche la prostituzione in zona e la presenza di auto imboscate di notte a fare chissà cosa. E si eviterebbero anche scarichi di liquidi segnalati da alcuni abitanti della zona».

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