Allarme brucellosi, Confagricoltura:
«Regione no vax per le bufale»

Allarme brucellosi, Confagricoltura: «Regione no vax per le bufale»
di Biagio Salvati
Mercoledì 11 Agosto 2021, 09:03
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La Regione Campania spinge sul vaccino anti-Covid ma diventa «no-vax» per quello contro la brucellosi bufalina. È l'attacco che muove Confagricoltura Caserta in una nota a firma del presidente Raffaele Puoti il quale nel ricordare una riunione quasi infruttuosa svoltasi presso il ministero della Salute, lo scorso 22 luglio sottolinea che «mentre a livello politico nazionale si raccoglie attenzione e condivisione alle richieste degli allevatori casertani, da parte della Regione Campania non sembra ancora esserci disponibilità a definire un nuovo piano di eradicazione delle zoonosi da tempo invocato da Confagricoltura, anche con l'utilizzo del vaccino per la brucellosi bufalina», riservata agli esemplari di età prepubere.

Il tavolo tecnico istituzionale, in collaborazione con il Mipaaf, sulle problematiche delle malattie infettive della bufala nel Casertano è risultato, per Confagricltura, «ancora interlocutorio per comprendere le ragioni degli allevatori bufalini, degli enti tecnici e della Regione Campania prosegue Puoti ma l'organizzazione sin dal 2020, dopo il primo anno di attuazione del Piano di eradicazione della Regione Campania del maggio 2019, ne ha sempre denunciato l'inefficienza e l'inefficacia». E aggiunge: «Dati gli indici di incidenza e prevalenza della malattia, la sola profilassi diretta, fissata dal vecchio Piano regionale, non è sufficiente a eradicare la zoonosi. Tanto è vero che ancora oggi la brucellosi è in piena diffusione, con continui abbattimenti di bufale e chiusure di allevamenti».

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Sebbene in questi giorni in rete si registrino notizie ai confini del procurato allarme sulle conseguenze della brucellosi, qualche esperto chiarisce che mangiare mozzarella da latte di bufala (Dop e non Dop) non comporta il minimo rischio per i consumatori perché il latte nel corso della lavorazione viene portato a una temperatura abbondantemente molto più alta della soglia di sopravvivenza del batterio. Ma debellare la brucellosi è utile per la salute degli operatori del settore che si trovano a contatto con gli animali malati e per gli stessi animali che non sono più utili dopo aver contratto la malattia. Per altri, invece, il vaccino sarebbe rischioso, ipotizzando come conseguenza una revoca della Dop. A Caserta, la posizione di Confagricoltura è condivisa invece dal cinquanta per cento di allevatori, 350 su 714 della provincia, i quali chiedono l'uso del vaccino per contrastare la diffusione della malattia. «La necessità di intervenire anche con il vaccino è stata confortata dal parere tecnico di quest'anno del Centro di referenza nazionale delle brucellosi di Teramo, che ritiene auspicabile l'adozione di una profilassi indiretta comprendente l'uso della vaccinazione obbligatoria per i 4 Comuni casertani dove è concentrato il 50% degli allevamenti della provincia e una vaccinazione volontaria per 7 Comuni a essi limitrofi» ricorda Puoti. Ma la Regione Campania non intende, al momento, farvi ricorso. «Le motivazioni della Regione al no vax? per altro non chiare - dice Puoti - sembrano essere tutte nel mancato raggiungimento dell'obiettivo politico di territorio indenne da brucellosi e tubercolosi e le possibili eventuali conseguenze negative per la commercializzazione della mozzarella di bufala Dop prodotta con latte proveniente da allevamenti vaccinati. Ipotesi paventata anche dal Consorzio mozzarella, ma senza alcun supporto di adeguate argomentazioni».
 

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