Caro benzina a Caserta, Trasportounito
spegne i motori dei camion per protesta

Caro benzina a Caserta, Trasportounito spegne i motori dei camion per protesta
di Luisa Conte
Domenica 13 Marzo 2022, 11:42 - Ultimo agg. 19:24
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Camion vuoti. Così inizia la contestazione degli autotrasportatori. Da Caserta si dà il via alla manifestazione per protestare contro i rincari del carburante e per chiedere un intervento incisivo del Governo. Nel piazzale dell'area Fiera a San Marco Evangelista automezzi in sosta, più leggeri del solito perché senza carico. Ma pesante l'atmosfera che si respirava nell'aria ieri mattina. Antimo Caturano, presidente dell'associazione Trasportounito, ha ribadito la necessità di un dialogo con il Governo che consenta di organizzare un piano di intervento che possa normare la situazione: «Il Governo riduca le accise perché il rincaro è troppo alto».

La protesta va avanti nonostante la Commissione di Garanzia abbia puntato l'indice contro l'associazione contestando violazioni nella proclamazione della sospensione del servizio.

Nello specifico si lamenta il mancato rispetto del termine di preavviso e l'obbligo di predeterminazione della durata dell'astensione e si invita Trasportounito a revocare il fermo e a riformulare l'azione collettiva.

Ma gli avvocati di Trasportounito sono già al lavoro per risolvere la questione. «I nostri legali stanno preparando una risposta tecnico-giuridica al Garante degli scioperi ha tuonato Maurizio Longo, alla guida dell'associazione la Commissione ha preferito ignorare lo stato di grave necessità denunciando gli estremi di uno sciopero. In altre parole, invece di valutare e intervenire sulla gravità della crisi in atto, ha preferito rispolverare i criteri di una anacronistica rigidità burocratica, ora superata. L'iniziativa assunta ha concluso ha già procurato risultati positivi e concreti, spingendo molti committenti degli autotrasportatori ad adeguare in queste ore le tariffe e quindi i corrispettivi dei servizi di trasporto». E Antimo Caturano ha sottolineato come «l'iniziativa da noi intrapresa è stata apprezzata da molti, che hanno compreso che bisogna agire per cambiare questa situazione». «È un'astensione e non è uno sciopero spiega poi il vice di Trasportounito Francesco Annunziata stanno cercando di bloccarci paventando la possibilità di applicare le sanzioni previste per gli scioperi non legali, ma questa è una situazione diversa e noi non ci fermeremo».

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Questa sera, quindi, i tir non partiranno per portare le commesse in tutta Italia e non solo quelli associati a Trasportounito. Anche altri autotrasportatori hanno deciso di non accendere i motori. Così dovrebbero fare i dipendenti della ditta casertana Ce.Trans di Agostino Rossi. «Ho 5 camion pieni ma domenica sera non partiranno», diceva nella mattinata di ieri l'imprenditore, che non è legato a nessuna sigla sindacale, ma in serata ha cambiato idea: «Sto riflettendo, aspetto l'assemblea di domani (oggi, ndr)». E intanto la battaglia per avere, come sottolinea Annunziata, «gli strumenti necessari a risolvere possibili questioni critiche in modo autonomo e secondo legge senza dover chiedere e attendere sussidi governativi si incrocia con un altro conflitto, quello tra le differenti associazioni di categoria. Una lotta interna che pare essere ancora più dura di quella per superare la crisi. In una nota Caturano cerca di «fare chiarezza» e si sfoga: «La categoria dell'autotrasporto è sempre stata spaccata. Le notizie che tendono a sminuire la sospensione dei servizi testimonia quanto siano mature le associazioni di categoria. Le stesse che si sono accomodate al tavolo con il Mims e che hanno portato a casa un accordo ridicolo che oggi disapprovano, biasimano e criticano. L'assemblea che ha portato alla sospensione dei servizi è stata convocata da tanti trasportatori campani che hanno scelto di fermare i propri mezzi».

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