Dovranno rispondere dei reati di sequestro di persona e rapina aggravata i tre cittadini nigeriani arrestati dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Casal di Principe. Tutta la vicenda, dal colpo fino al triplice fermo, si è svolta nell'arco di poche ore. Secondo la ricostruzione degli inquirenti la vittima, un venticinquenne anch'egli di origine nigeriana e in quel momento temporaneamente residente a Licola, è stato attirato in trappola fino al territorio casalese da un membro della banda, dietro l'offerta di un pasto.
Giunti sul luogo prestabilito per l'agguato, l'interno di un'immobile al di fuori del centro abitato, i malviventi hanno aggredito il connazionale, pestandolo e impadronendosi di denaro contante e diversi effetti personali, tra cui uno zaino e i suoi documenti personali.
Gli uomini dell'Arma, ascoltato il resoconto del giovane ancora scosso dall'accaduto, si sono immediatamente recati presso l'abitazione da lui indicata. I rapinatori, che nel mentre non si erano allontanati dal luogo del colpo, sono così stati colti di sorpresa dai militari. A inchiodarli alle loro responsabilità è stato in particolar modo l'esito della perquisizione personale: i membri della banda, infatti, nascondevano ancora nelle loro tasche l'intera refurtiva, che è stata quindi restituita integralmente al legittimo proprietario.
Il fermo degli indagati è stato convalidato nei giorni scorsi dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli Nord che ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere. Per O. L., 35 anni, S. V., 30 anni, e A. F., 27 anni, si sono quindi aperte le porte della casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, dove sono tuttora ristretti a disposizione della competente Autorità giudiziaria.