Caserta, Aldo Mambro morto dopo il ricovero: aperta un'inchiesta

Domani l'autopsia presso l'Istituto di Medicina Legale di Caserta

Aldo Mambro
Aldo Mambro
di Biagio Salvati
Domenica 26 Marzo 2023, 09:00 - Ultimo agg. 28 Marzo, 08:40
3 Minuti di Lettura

Sarà la magistratura inquirente, in particolare la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che ha disposto l'esame autoptico, a fare luce sul decesso di Aldo Mambro, un trentaduenne di Rocca d'Evandro comune ai confini delle province di Caserta e Frosinone deceduto presso l'ospedale Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta a seguito di un improvviso arresto cardiocircolatorio. Mambro, «semplice, buono, affettuoso» - come lo descrivono amici e conoscenti sui social si era recato venerdì presso il Pronto Soccorso del nosocomio casertano perché avvertiva un fortissimo dolore alla gambe, come una sensazione di bruciore misto a una insensibilità agli arti. Circostanza che ha spinto i sanitari ad un approfondimento medico: dopo alcune ore dopo il ricovero, i familiari che ora vogliono vederci chiaro sulla vicenda hanno appreso purtroppo del suo decesso.

Le condizioni di salute di Mambro, sarebbero peggiorate fino a provocare il decesso.

La risposta a questa morte assurda potrebbe arrivare dalle cartelle cliniche che saranno esaminate dagli inquirenti insieme alla relazione dell'autopsia che sarebbe già stata disposta dalla magistratura. Si parla comunque anche di una denuncia avviata dai familiari addolorati ed increduli per quanto accaduto. La notizia merita ulteriori conferme ma a quanto pare l'esame autoptico verrà eseguito domani presso l'Istituto di Medicina Legale di Caserta: una volta liberata la salma su disposizione del pubblico ministero, si potranno anche celebrare i funerali che sono comunque previsti tra domani e martedì. Cosa ha portato alla morte di Aldo e cosa davvero successo, non è ancora possibile stabilirlo. Ovviamente, come accade in questi casi, oltre alla documentazione sanitaria c'è l'acquisizione delle attività mediche anche riferite dagli stessi camici bianchi ed operatori che si sono occupati quella sera del ricovero di Mambro.

Al momento, il caso presenta ancora lati oscuri che saranno più definiti nei prossimi giorni con l'attività investigativa. Non è dato sapere se Aldo avesse avuto in passato altri sintomi del genere, ma tutto ciò sarà vagliato dalla magistratura inquirente per escludere o individuare eventuali responsabilità. La morte di quel ragazzone benvoluto da tutti ha sconvolto e fatto piombare nel dolore più di una comunità: quella di Rocca d'Evandro ma anche la piccola frazione di Farneto, dove era nato e cresciuto, insieme ai genitori ed ai fratelli; così come quelle delle frazione di San Cesario e di Sant'Apollinare, nella zona del Cassinate che Aldo era solito frequentare. Aldo, che non era sposato e non aveva figli viene ricordato in paese come un ragazzo affettuoso, sorridente, solare, genuino e gentile con tutti. Le sue due grandi passioni erano la campagna, dove era solito trascorrere le sue giornate, e la caccia, un hobby che condivideva con una cerchia di amici. Sono sconvolti anche gli amici che da tre giorni scrivono di lui sui profili social così come alcuni parenti ed una cognata che affida alla rete un lungo e profondo ricordo del «cognà» così come Aldo era solito chiamarla. «Non c'è un giorno in cui non ci vedevamo o sentivamo recita il post - eri per me il mio secondo fratello, un porto sicuro dove io mi rifugiavo sempre quando avevo bisogno. Ora a chi chiamerò? A chi chiederò consiglio? Come farò senza di te?». E ancora, scrive una ragazza «Perchè ci hai fatto questo? Dovevamo andare a caccia insieme». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA