Antenna di via La Pira, arriva la svolta: ordinata la rimozione

Marino: "E' vicina a strutture sanitarie e non rispetta il regolamento comunale"

Antenna di via La Pira, arriva la svolta: ordinata la rimozione
di Roberto Della Rocca
Sabato 29 Aprile 2023, 09:12
4 Minuti di Lettura

Sceglie la strada della chiarezza l'amministrazione comunale in merito alla vicenda dell'antenna per la telefonia mobile che l'azienda Iliad era stata autorizzata a installare in via La Pira, alle spalle del nosocomio cittadino. Una posizione alquanto "anomala" come rilevato dagli stessi residenti dei parchi vicini il 27 novembre, quando gli operai cominciarono i lavori per l'installazione del traliccio. Un mezzo pasticcio causato dall'incauta autorizzazione inizialmente concessa dagli uffici comunali. Dispositivo che non aveva tenuto conto, non tanto delle abitazioni residenziali presenti nelle traverse a nord, quanto piuttosto del nuovo edificio dell'ospedale "Sant'Anna e San Sebastiano" che sarà realizzato nell'area dove oggi sorge il parcheggio in prossimità dell'antenna. Un mezzo pasticcio a cui ha dovuto mettere mano il nuovo dirigente comunale Luigi Vitelli che, a gennaio, aveva provveduto a ritirare in autotutela l'autorizzazione concessa.

Così, a distanza di qualche mese, l'amministrazione conferma la decisione e il dirigente Luigi Vitelli ha predisposto una ordinanza per imporre a Iliad la rimozione del traliccio di via La Pira. Nel ritiro in autotutela del provvedimento, il dirigente Vitelli segnalò la reale causa ostativa alla richiesta di installazione. L'antenna, semplicemente, «non è conforme al comma 7 dell'articolo 7 del Regolamento Comunale, che prevede una distanza minima di 75 metri tra una simile installazione ed edifici adibiti a ospedale». L'ampliamento del nosocomio cittadino era stato approvato dal consiglio comunale due anni fa, il 13 aprile 2021. La delibera di variante urbanistica richiesta dall'Azienda ospedaliera e concessa dall'amministrazione, prevede la realizzazione di un nuovo edificio a tre piani che ingloberà anche i 24 posti letto della Struttura Covid realizzata durante la fase pandemica. Dal consiglio comunale, con lo stesso provvedimento, è stata prevista anche la riorganizzazione della sosta con un nuovo parcheggio a servizio degli utenti della struttura ospedaliera.
Video

Un progetto complessivo inconciliabile con la presenza di un maxi ripetitore come fa notare anche il sindaco Carlo Marino. «In quei luoghi ha spiegato non è possibile prevedere l'installazione di simili impianti per due ordini di motivi. La prima ragione attiene alla salute: come stabilito due anni fa dal Consiglio, infatti, nell'area sorgerà un edificio a tre piani che ospiterà strutture di cura importanti, dove si effettueranno terapie delicate per pazienti molto fragili. In secondo luogo, a vietare l'apposizione di questo impianto è il Regolamento comunale, che impone prescrizioni ben precise». Difatti sono le normative locali a regolare la distanza minima accettabile, visto che il tema dell'inquinamento elettromagnetico e da antenne resta poco approfondito e indisciplinato nel contesto nazionale. Il Codice delle comunicazioni elettroniche, che regola la materia, lascia agli enti locali la scelta, ovviamente tramite i progettisti dell'opera. In questo contesto si è generato il caos e la decisione di rimuovere l'antenna, che l'azienda dovrà eseguire in 90 giorni, potrebbe essere messa in discussione dal Tar Campania a cui si era rivolto l'azienda il 24 gennaio presentando un ricorso a nome dell'ad Benedetto Levi per ottenere l'annullamento della revoca dell'autorizzazione in autotutela.

Di vicenda "incredibile" parla il consigliere di minoranza di Fdi Pasquale Napoletano che, assieme ai colleghi Alessio Dello Stritto, Mariana Funaro e Francesco Guida (questi ultimi due di maggioranza), si era occupato della questione a fine novembre. «È incredibile - dice - che l'amministrazione abbia rilasciato la prima autorizzazione pur conoscendo la delibera di consiglio approvata due anni fa per l'ampliamento dell'ospedale. Oggi, se è chiara finalmente la volontà del Comune di non far installare una antenna a pochi passi dalle abitazioni e dall'ospedale, bisogna ancora attendere l'esito del ricorso promosso dall'azienda. A tal proposito sarebbe forse più utile interloquire con l'azienda per ottenere lo spostamento del manufatto in un'area adatta e il ritiro del ricorso. Il rischio è quello di ritrovarsi con l'antenna, imposta dal Tribunale, alle spalle dell'ospedale e delle abitazioni». A difendere le ragioni dell'Ente nella causa contro Iliad è la dirigente dell'ufficio legale Lidia Gallo.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA