San Felice, c'è un fossile nella cava:
qui milioni di anni fa c'era il mare

San Felice, c'è un fossile nella cava: qui milioni di anni fa c'era il mare
di Gabriella Cuoco
Lunedì 30 Dicembre 2019, 08:36 - Ultimo agg. 11:53
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Un fossile, appartenente alla famiglia dei pecten bivalvi, è stato rinvenuto a pochi metri da una cava dismessa, alle spalle della zona di Largo Lagno a San Felice, a ridosso della collina di Cancello Scalo, che è l'unghia finale dei Monti del Partenio.

Nessuno avrebbe mai immaginato, che il suo ritrovamento, ad opera di un cittadino di Santa Maria a Vico, Antonio Pascarella, laureato in Ingegneria geotecnica e con la passione per la paleontologia, avrebbe fatto discutere in questi ultimi giorni, ma soprattutto, avrebbe aperto una sorta di dibattito anche sui social, sulla sua provenienza e sulle sue origini. «Quando ho ritrovato il fossile dice Pascarella che ora custodisco gelosamente sulla mia scrivania dello studio, ero in compagnia di un compagno di università. Era venuto a trovarmi e all'indomani sarebbe ritornato a casa. Per questo, avevamo deciso, quella mattina, di fare un giro in mountain bike. Volevo fargli vedere i Ponti della Valle e la zona interna della Valle di Suessola che lui non aveva mai visto ma ne aveva solo sentito parlare, ma abbiamo sbagliato strada e ci siamo ritrovati ai piedi della collina di Cancello Scalo. Durante una sosta, abbiamo notato che a terra c'era quella pietra di colore bianco, assai strana con sopra raffigurante una conchiglia. Ed è così, che l'ho raccolta e ho cominciato subito le mie ricerche scoprendo che la zona - prosegue - è ricca di questi fossili che all'interno sono fatti di calcare. In questi ultimi tempi, qualcuno mi chiesto addirittura di donargliela ma non l'ho fatto. La cederò solo ed esclusivamente conclude Pascarella per la ricerca».

Nell'ultimo anno, infatti, i ritrovamenti di questo tipo di fossile, che è un bivalvo della famiglia dei Pectinadae che si ritrova soprattutto in tutto il Mesozoico, ne sono stati fatti parecchi nella zona a ridosso di San Felice a Cancello e alle spalle della Nazionale Appia. D'altronde, milioni e milioni di anni fa, Cancello Scalo come era emerso anche da uno studio di don Ciccio Perrotta, ex parroco di San Marco Trotti e ora 89enne residente nella frazione di Botteghino a San Felice a Cancello era un isolotto con diverse scogliere cristalline, dove si accumulavano i resti delle conchiglie. Del caso, spesso e volentieri, se ne è parlato anche durante alcuni convegni. Ma le cosiddette «conchiglie della Shell» in giro non se ne erano mai viste. «La collina di Cancello dichiara il geologo Antonio De Matteis, funzionario della direzione generale governo del territorio della Regione Campania, raggiunto telefonicamente - è la porzione terminale dei Monti Avella dove affiorano le formazioni rocciose di età mesozoica (da 250 a 65 milioni di anni fa) di natura carbonatica (calcari e dolomie) in strati e banchi (tanto per intenderci la costiera amalfitana o Capri ad esempio) che si sono formati per deposizione marina (tipo isole e atolli corallini delle Bahamas) nei quali sono presenti abbondanti conchiglie. È seguita poi l'era geologica denominata Terziario (da 75 milioni a 1.8 milioni di anni fa) che pure hanno prodotto varie deposizioni marine di origine carbonatiche, che si ritrovano in diverse parti sull'Appennino Meridionale. È normale, quindi, questi tipi di ritrovamenti nella Valle di Suessola e specialmente nella zona della collina di Cancello Scalo e in tutti i rilievi della Valle».

Ed ora, che fine farà il fossile? Il fortunato ingegnere che lo ha trovato continuerà a custodirlo in casa? Certo è, che la presenza massiccia di pecten bivalvi nella zona, potrebbero essere oggetto anche di studio di carattere antropico da parte di qualche Università vista la presenza, nella collina, di grotte risalente all'età preistorica.

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