Caserta: l'ex Macrico va verso la candidatura al Giubileo 2025

Attesa per la presentazione del masterplan

L'area dell'ex Macrico a Caserta
L'area dell'ex Macrico a Caserta
di Nadia Verdile
Domenica 10 Settembre 2023, 09:36
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Cresce in città l'attesa per conoscere il masterplan del "Campo Laudato si'", già ex Macrico, già Campo di Marte. Il cronoprogramma è a buon punto. Dopo l'organizzazione progettuale e l'ascolto di associazioni ed enti cittadini, c'è stato l'incontro con il Dicastero per lo Sviluppo umano integrale, la validazione e condivisione della concept progettuale e si va verso la candidatura nella lista del Giubileo 2025. Intanto, per fine mese, cancelli aperti e otto giorni di feste e riflessioni nell'ambito della prima edizione del "Festival Laudato Si'" che si terrà proprio nel Campo ribattezzato Laudato Si' dal 27 settembre al 4 ottobre. «Sia l'apertura del Festival sia la presentazione del masterplan - dice Virginia Crovella che fa parte del Comitato scientifico della Fondazione Casa Fratelli tutti - arrivano dopo un'attesa importante che tutta la città ha vissuto.

È una trepida attesa. C'è grande aspettativa non solo per il prodotto in sé che verrà presentato, ma c'è grande attesa per il processo che partirà a seguito di questa presentazione. Sulla qualità del prodotto, del masterplan, non si possono avere dubbi perché rispecchierà due documenti che condivido al cento per cento e cioè il Manifesto del vescovo e lo Statuto della Fondazione». Ci saranno centinaia di metri quadrati di verde, edifici rigenerati (se non ci fossero stati i vincoli della Sovrintendenza su strutture legate a ricordi di guerra, di sangue e di violenza, sarebbero potuti venir giù molti più edifici a vantaggio del verde), percorsi d'acqua, centinaia e centinaia di alberi, energia green e un'organizzazione del verde e dello spazio che saranno espressione di una visione, di un invito e di un monito che sono quelli di papa Francesco.

«Quello che ci sta a cuore - continua Crovella - è il processo che si andrà ad attivare successivamente che deve essere, ma sono certa così sarà, partecipato, condiviso con la città e soprattutto con quelle componenti sociali che non sono organizzazioni costituite, non sono associazioni, non sono enti o istituzioni ma sono singoli cittadini, comitati informali o gruppi sociali che solitamente vivono ai margini o non vengono presi in considerazione dalle scelte delle amministrazioni e che invece in questo processo hanno l'opportunità di far sentire la propria voce». Ma come sarà Campo Laudato si'? Quello che è certo è che sarà un simbolo di recupero e conversione industriale, sarà una ricerca di partecipazione per una comunità viva e dinamica, ci sarà una drastica riduzione della cubatura esistente, conterrà un network di attività connesse al territorio locale e nazionale, un'infrastruttura verde connessa alle reti di mobilità sostenibile del territorio, un masterprogram di attività pubbliche e private, un'infrastruttura digitale parallela all'infrastruttura fisica, un luogo di produzione artistica e di welfare culturale, un bosco spontaneo per le specie autoctone e per la fauna, un parco della cura per l'anima e il corpo.

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Sarà un pezzo di Chiesa, perché è di una proprietà privata che stiamo parlando, messo al servizio della collettività e con essa condiviso. Sarà il luogo dell'incontro tra natura e cultura, tra passato e futuro nel nome dell'ecocompatibilità. Nei prossimi giorni, i primi a prenderne visione, saranno i membri del comitato scientifico della Fondazione. A loro il "privilegio" di scoprire per primi il sogno del vescovo Pietro Lagnese e di don Antonello Giannotti. Ci lavora da un anno Massimo Alvisi, un archistar. Dopo dieci anni di collaborazione con architetti di fama internazionali come Renzo Piano, Massimiliano Fuksas e Oscar Niemeyer, dal 2002 con Junko Kirimoto ha fondato lo studio Alvisi Kirimoto più partners.

Il dialogo con la natura, la rigenerazione urbana e l'attenzione ai temi sociali hanno reso i loro progetti unici nel panorama dell'architettura internazionale. Hanno vinto concorsi e premi internazionali. Il nuovo Macrico, il Campo Laudato si', non è una scommessa da vincere ma sicuramente una sfida, la grande sfida di un percorso co-partecipato. È il nuovo approccio della Chiesa verso la Terra e verso l'umanità, nel nome della condivisione e nella logica dei beni comuni.

La dimensione del fare insieme e dello sviluppare un progetto comune va a responsabilizzare tutti. Campo Laudato si' sarà anche questo. E così Caserta sarà la città segnata da due grandi architetti e da due grandi visionari, Vanvitelli e Alvisi, Carlo di Borbone e Lagnese. Sarà la città in grado di essere all'altezza? 

 

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