Caserta, Paladonbosco senza sport
i giudici vietano le gare dopo le 14,30

Caserta, Paladonbosco senza sport i giudici vietano le gare dopo le 14,30
di Lidia Luberto
Sabato 1 Febbraio 2020, 09:18
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Il Paladonbosco rimarrà dov'è ma i frequentatori dell'oratorio dei Salesiani non potranno svolgere attività esterne fino a quando non verranno effettuati i lavori di insonorizzazione richiesti dal tribunale. Una conclusione che non accontenta fino in fondo né una parte né l'altra, ma che, di fatto, limita alcune delle funzioni dell'opera salesiana così come le aveva pensate lo stesso fondatore san Giovanni Bosco. È questo l'esito di una querelle che, nata nel 2009 e conclusa in questi giorni con un'ulteriore sentenza, aveva contrapposto, da un lato l'Istituito dei Salesiani, con l'oratorio e le centinaia di giovani che lo frequentano, dall'altro un gruppo di cittadini che abitano a ridosso della struttura e che lamentano (e denunciano) l'insopportabilità degli schiamazzi, del «tifo da stadio» e delle musiche «sparate a tutto volume».

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Peraltro, la situazione, secondo i ricorrenti, è peggiorata quando fu costruito, all'interno del cortile dei Salesiani e a 5 metri dalle abitazioni prospicienti, una tendostruttura di 11 mila metri cubi e alta 11,5 metri. Così, a suon di carte bollate, di udienze e di sentenze, la controversia ha avuto una prima soluzione a seguito dell'ordinanza del novembre 2018, con la quale veniva intimato all'istituto di eseguire lavori di insonorizzazione all'interno del Paladonbosco e lungo l'intero perimetro di confine tra le aree scoperte e le proprietà viciniori. Il Giudice di prime cure consentiva nelle more dei lavori, la possibilità di utilizzare - in via alternativa e con una classe per volta - o il Paladonbosco o le aree scoperte dalle 8.20 alle 13.30 per la sola attività di educazione fisica.

«Dopo questa sentenza, però precisa Marco del Gaiso, l'avvocato che assiste i ricorrenti e anche lui interessato alla questione in quanto abita uno degli edifici contigui all'istituto dei Salesiani - l'istituto non ha eseguito i lavori e, creando un equivoco di interpretazione (che - secondo l'istituto - avrebbe circoscritto la limitazione al solo campo in erba sintetica), ha violato l'ordine, utilizzando, fuori orario e secondo le attività più disparate, i campi contigui al campetto in erba. Inoltre, per questi fatti e anche per la incomprensibilità della concessione edilizia, pendono sull'istituto procedimenti in sede amministrativa (Consiglio di stato) e penali», spiega del Gaiso.

L'Istituto propose reclamo contro il primo provvedimento e il vicinato rispose con reclamo incidentale, chiedendo lo smontaggio del Paladonbosco. Il tribunale, ora (il provvedimento è di questi giorni), ha rigettato entrambi i reclami, confermando i lavori da farsi, aumentando ore (dalle 8.20 alle 14.35) e classi (da una a due, per volta), e chiarendo che il divieto di utilizzo al di fuori di parametri orari e vocazione (educazione fisica), è esteso a tutti i campi. Lo stesso provvedimento ha sanzionato l'istituto con una sorta di «multa» di 100 euro per ogni giorno di ritardo nell'esecuzione dei lavori anche se ha «salvato» il Paladonbosco.

«Una cosa è, comunque, certa: il Paladonbosco rimane dov'è al servizio della platea scolastica ma anche degli oratoriani che, però, potranno utilizzarlo solo dopo che saranno stati effettuati i lavori di insonorizzazione», dice Riccardo Giannelli, l'avvocato dei Salesiani. «I ricorrenti avevano chiesto che venisse ripristinato lo stato dei luoghi e, dunque, rimossa la tendostruttura dove i ragazzi svolgono attività ludiche e sportive: un'istanza, questa, che non è stata accolta tenendo conto della valenza sociale di un'istituzione che sta lì da circa 100 anni». Ora, l'impegno dei Salesiani è di trovare una soluzione, in osservanza del dispositivo del tribunale, che possa garantire ai ragazzi di continuare svolgere la loro attività in oratorio. «L'intervento richiesto non è stato ancora posto in essere perché si aspettava questa sentenza per procedere», ha precisato Giannelli.
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