Il direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale per la Campania, Ettore Acerra, ha inviato alle scuole una nota con le indicazioni sui percorsi di accoglienza scolastica degli alunni profughi dai luoghi di guerra. Dal 24 febbraio 2022, giorno dello scoppio della guerra in Ucraina, migliaia di bambine e bambini, ragazze e ragazzi stanno giungendo in Campania e sul territorio della nostra provincia.
«In un tempo di emergenza educativa - si legge nella nota a firma del direttore generale, Ettore Acerra - è priorità di questa direzione generale, in coerenza con quanto previsto in materia di autonomia scolastica, fornire ogni possibile supporto per l'accoglienza dei profughi all'interno del sistema nazionale di istruzione e formazione, al fine di garantire il fondamentale diritto allo studio ad ogni alunna/o presente anche solo temporaneamente sul nostro territorio. Obiettivo primario è quello di garantire immediata accoglienza e piena integrazione a tutte le/gli alunne/i e le/gli studentesse/i in età scolare, ed in questa ottica, l'inserimento nelle comunità scolastiche costituisce non solo un obbligo di legge ma soprattutto una fondamentale risorsa che potrà aiutare a superare le difficoltà e i traumi psicologici correlati alla fuga da un Paese in guerra».
Oltre alle indicazioni operative per l'accoglienza, l'ufficio scolastico regionale ha fornito anche i dati relativi al numero di alunni e alunne con cittadinanza ucraina presenti nelle scuole della Campania e censiti nell'anagrafe del portale ministeriale Sidi. Complessivamente in Campania sono stati accolti 1.620 alunni ucraini, di cui 262 nella scuola dell'infanzia, 520 nella primaria, 358 nella secondaria di primo grado e 480 nella secondaria di secondo grado.
I telefoni dell'Ufficio scolastico provinciale nei prossimi giorni saranno infuocati perché è stato pubblicato l'elenco dei soprannumerari delle scuole di ogni ordine e grado. Il dirigente del provveditorato, Monica Matano, in una nota indirizzata ai dirigenti scolastici, ha chiarito che i docenti individuati quali perdenti posto dovranno presentare domanda cartacea direttamente agli uffici dell'ambito territoriale di Caserta entro e non oltre il 19 aprile. I docenti in soprannumero sono ben 306, di cui 50 della scuola dell'infanzia, 72 della primaria, 51 della scuola secondaria di primo grado e 133 della secondaria di secondo grado. Per la scuola dell'infanzia, il maggior numero di perdenti posto si trovano all'istituto Bosco di Portico (4), istituto Fieramosca-Martucci di Capua (4) e istituto Garibaldi-Moltancini di Vairano Patenora (4). Per la primaria ben 6 docenti soprannumerari all'istituto Padre Pio di San Felice a Cancello. Per la secondaria di primo grado, le scuole con il maggior numero di perdenti posto sono: Da Vinci Caserta (3), Mattia De Mare di San Cipriano d'Aversa (3) e istituto Collecini-San Leucio di Caserta (3). La situazione alle secondarie di secondo grado, infine, è a dir poco drammatica se si pensa che i docenti in soprannumero sono ben 133, i quali dovranno produrre entro pochi giorni la domanda di trasferimento perché perdenti posto. Le classi di concorso più colpite sono materie letterarie, discipline giuridiche ed economiche, inglese e francese, scienze biologiche, educazione fisica, discipline economiche aziendali, matematica applicata ed elettronica oltre a tutte le classi di concorso della tabella C che riguardano gli insegnamenti laboratoriali.
Si registra una situazione particolarmente critica soprattutto nei tecnici e nei professionali dove c'è stato un forte calo di iscrizioni. Tra le scuole ad avere avuto il maggior numero di docenti in soprannumero ci sono: istituto alberghiero Ferraris di Caserta (15 docenti perdenti posto), istituto superiore di Castel Volturno (9), istituto Stefanelli di Mondragone (8), istituto alberghiero Drengot di Aversa (7), liceo Manzoni di Caserta (7), istituto alberghiero di Piedimonte Matese (6), istituto Foscolo di Teano (5), liceo musicale di Sessa Aurunca (5), istituto Falco di Capua (5). Si attendono ora le disponibilità e i dati relativi ai pensionamenti anche se sarà difficile assorbire tutti i docenti in esubero. Una situazione non facile, quindi, per tanti docenti di ruolo che sperano, dopo anni di insegnamento, di non essere spostati lontano dai propri luoghi di residenza.