Lagnese nuovo vescovo di Caserta:
«Lavorerò per una terra ferita da troppi mali»

Lagnese nuovo vescovo di Caserta: «Lavorerò per una terra ferita da troppi mali»
di Franco Tontoli
Domenica 20 Dicembre 2020, 11:22 - Ultimo agg. 15:18
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«Nella luce del Natale che annuncia l'evento sempre nuovo della nascita del nostro Salvatore, la diocesi di Caserta ha un motivo in più, tutto particolare, per esprimere la propria gioia e accrescere la propria speranza. Papa Francesco ha dato alla nostra Chiesa il suo nuovo pastore, sua eminenza monsignor Pietro Lagnese, finora vescovo di Ischia». Così, alle 12 e qualche minuto di ieri, dopo la recita dell'Angelus con il Collegio dei consultori e i vicari foranei della Diocesi, monsignor Tommaso Caputo, amministratore apostolico, ha letto nella sala della Biblioteca la Bolla pontificia di nomina del nuovo vescovo di Caserta. Subito l'applauso dei sacerdoti in sintonia con le campane suonate a distesa a continuare il tocco del mezzogiorno mentre in contemporanea si svolgeva analoga cerimonia a Ischia con l'annuncio e il saluto anticipato alla popolazione diocesana isolana dal presule che torna nella provincia di Terra di Lavoro. Monsignor Lagnese è nato a Vitulazio in provincia di Caserta il 9 settembre 1961, ordinato sacerdote nel 1986 a Capua da monsignor Luigi Diligenza, ha guidato per 27 anni la parrocchia Santa Maria dell'Agnena della sua città natale. Nel febbraio 2013 fu nominato vescovo di Ischia da Papa Benedetto XVI.

«La gratitudine al Papa da parte dell'intera Diocesi continuava monsignor Caputo è vivissima e scaturisce dai molteplici segni di una chiara predilezione verso questa nostra amata terra che egli ha visitato due volte. Il santo Padre ha infatti reso estremamente breve il tempo della successione, offrendo in tal modo un ulteriore esplicito omaggio all'opera del compianto monsignor Giovanni D'Alise, prematuramente scomparso il 4 ottobre scorso. A monsignor Lagnese rivolgiamo il saluto cordiale e il segno della calorosa accoglienza come Pastore e Maestro, nel cammino di fede della comunità ecclesiale». Di seguito monsignor Caputo, che è vescovo di Pompei e resterà amministratore a Caserta fino all'ingresso del nuovo presule, ha letto il messaggio di monsignor Lagnese.

Dopo un pensiero allo scomparso monsignor D'Alise, il nuovo Pastore ha scritto ai casertani: «Carissimi, non senza emozione e trepidazione accolgo la decisione del santo padre Francesco di inviarmi a voi come vescovo. Lo ringrazio per la fiducia riposta in me e gli rinnovo ancora una volta l'assicurazione della mia costante preghiera, la mia piena comunione e adesione al suo magistero». Poi quello che è il biglietto di presentazione, un anticipo del programma del suo ministero pastorale, parole semplici ed essenziali: «Al Papa confermo pure tutto il mio impegno a portare avanti il progetto di riforma della Chiesa perché diventi sempre più missionaria nelle sue scelte, decisa nell'annuncio del Vangelo, credibile nella testimonianza della carità; Chiesa povera e per i poveri, serva di Dio e mai mondana, mai piegata ai potenti di questo mondo e sempre chiara nel proporre le esigenze del Vangelo; ma innanzitutto, nello spirito del Concilio, Chiesa del Samaritano e della Misericordia che non si nasconde dietro muri di carta e d'incenso ma vuole servire l'uomo, qualunque sia la sua condizione, la sua fede, il suo pensiero e, perciò, sa farsi mica sua sempre».

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Un altro passo significativo: «Un saluto anche alle istituzioni preposte al servizio del bene comune, a quanti amministrano le nostre città ne tutelano la sicurezza e la legalità, come pure al mondo della scuola, dell'università e della cultura desidero fare arrivare il mio saluto e il mio augurio. Lavoriamo tutti insieme per il bene delle donne e degli uomini che vivono nella terra casertana e fanno i conti con tante ferite e contraddizioni: penso alla piaga di una povertà che cresce, specie in questo tempo, alla mancanza del lavoro che pure quando c'è non è né libero, né partecipativo, né solidale. Penso al disagio giovanile e a una diffusa illegalità che sovente sfocia in vere forme di ingiustizia sociale e di violenza, e penso pure alla piaga dell'inquinamento ambientale e a quella cultura dell'indifferenza che spesso diventa rifiuto dello straniero e del diverso. Un saluto tutto speciale, in questo tempo di emergenza sanitaria, rivolgo a tutti i medici e agli infermieri e a tutti gli operatori dell'azienda ospedaliera Sant'Anna e san Sebastiano di Caserta e di tutte le strutture sanitarie del territorio, ai medici di base e a quanti, nelle case di riposo, assistono infermi e anziani».
 

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