Caserta, via Alois: sottosuolo groviera, marciapiede collassa

Arriva l'ordinanza della polizia municipale: chiuso il tratto di strada dal numero civico 18 al numero 20

Marciapiede collassa in via Alois
Marciapiede collassa in via Alois
di Franco Tontoli
Sabato 29 Luglio 2023, 10:00
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Lunedì scorso in prima pagina fotografia e titolo «La panchina sulla buca prossima a sprofondare: in via Alois marciapiede non allineato al cordolo». Tempo quattro giorni, lo sprofondamento è arrivato puntuale, la voragine ha risparmiato la panchina, immediata ordinanza della Polizia Municipale-Mobilità e Traffico, chiuso il tratto di strada dal numero civico 18 al numero 20.

Ieri mattina operai, escavatore, martello pneumatico, una mulazza a impastare cemento e sabbia, un po' di mattoni a far da zeppe al cordolo di marciapiede che era diventato concavo come una banana sdraiata, evidente la fissurazione che era andata allargandosi da mesi, ai piedi, sulla carreggiata d'asfalto, un precedente rappezzo con segni di cedimento, poco più distante al centro strada un buco che domenica scorsa, giorno in cui quest'insieme era stato fotografato per finire sul giornale, si presentava come «un buco non ancora buca che lasciava intravvedere il sottosuolo» e riportiamo dalla nota cui avevamo dato il tono di un verbale ispettivo. Tutto d'un fiato il riassunto di questo evento prevedibile, previsto e descritto nei mesi scorsi in almeno due articoli sempre corredati dalla foto della «panchina pericolosa»sul marciapiede della centralissima via Alois, la casa comunale è a un passo affacciata sulla Villa, arteria trafficatissima di auto, una lancia del tridente che con via Battistessa e via Crispo fa da raccordo con piazza Matteotti. 

Cedimento progressivo, monitorato dai commercianti i cui negozi affacciano sul tratto di marciapiede che andava collassando, un paio di settimane fa la segnalazione della titolare di un negozio di profumeria alla polizia municipale e chissà se sarà stata trasmessa al servizio competente ad allungare la lista d'attesa delle buche che è diventata lunga come quelle per una Tac a un servizio della sanità pubblica.

Segnalato o non segnalato il pericolo dai vigili a chi di competenza, è evidente che nessun intervento preventivo è stato effettuato L'articolo di lunedì scorso scritto con tono da Cassandra? Scappa il sorriso. Ci starebbe bene, caso mai, il «tanto tuonò che piovve» attribuito a Socrate a proposito delle secchiata d'acqua svuotatagli sulla testa dalla non troppo simpatica moglie Santippe stanca delle prediche del filosofo.

Non c'è voluto molto a prevedere il cedimento di via Alois, la ricorrente osservazione della concavità che andava da settimane aumentando e annotata dal cronista è rimasta come una delle tante segnalazioni di guasti che si registrano in città, buche e cedimenti, voragini antiestetiche come al fontanone di San Leucio e in via Ferrarecce zona San Benedetto e via scorrendo la lista che nessuno legge. Tranne nel caso un cui una buca già di per sé pericolosa diventa sprofondamento e si corre celermente magari lo si facesse in via preventiva a provvedimenti ad horas come nell'ultima ordinanza relativa a via Alois.

Alla panchina affacciata sullo sprofondamento regolarmente estratto, come al Lotto, sulla ruota dei guasti cittadini segue il dehors che è la proiezione su strada del Bar Km.0 di via G.M. Bosco. Alla metà di giugno il buco che è andato giorno dopo giorno allargandosi, la scorsa settimana la scoperta da parte di una pattuglia di agenti della polizia municipale impegnata a sfoltire auto in doppia fila che caratterizzano la strada, segnalazione all'ufficio segnaletica, arriva un dissuasore di plastica che troneggia impettito sulla buca diventata consistente, evidente il velo di asfalto ceduto e che fa intravvedere contagio dallo sprofondamento di via Alois. 

Una settimana nera per il traffico urbano, da lunedì inizio per il rifacimento dell'asfalto in varie strade della città, via G.M. Bosco (parte alta), viale Beneduce, via Marconi in periferia, la chiusura della Variante Anas da e per S.Maria Capua Vetere, le vie da che San Leucio, Sala, Ercole affluiscono in città tutte un serpentone di auto. Lavori necessari e invocati da mesi, doveva pur venire il giorno del loro avvio e siano sempre benvenuti. Non guasterebbe una programmazione più ordinata, adeguata alle zone interessate.

Infine, il corso Trieste impegnato dalle bancarelle che sotto virgole di baffi di luminarie alternate dovrebbero rappresentare la modesta e malinconica riproposizione della festa di Sant'Anna che certamente non è più come quelle di una volta. 

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