Agenti aggrediti nel carcere Saporito di Aversa, l'ira del sindacato Sappe: «Ora basta»

Tre poliziotti presi a calci e pugni: stavano accompagnando l'uomo per unTso

Il carcere di Aversa
Il carcere di Aversa
Venerdì 28 Luglio 2023, 16:36 - Ultimo agg. 20:17
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Sembra davvero non avere fine la spirale di violenza che contraddistingue le carceri, per adulti e minori, della Campania. Questa volta è nella Casa di reclusione “Filippo Saporito” di aversa che si è consumata l’ennesima folle aggressione ad alcuni poliziotti. Come spiega il segretario generale del Sindacato autonomo polizia penitenziaria Donato Capece, «la situazione nel carcere di Aversa è davvero allarmante.

Ieri due assistenti capo ed un sovrintendente di Polizia penitenziaria dovevano accompagnare un detenuto in ospedale per un Tso: ma l’uomo, un ristretto africano, li ha proditoriamente colpiti con calci e pugni, tanto da rendere necessario il loro accompagnamento al Pronto soccorso.

Una violenza folle ed inaccettabile, in un contesto di alta tensione, in cui anche la mancanza di adeguati provvedimenti disciplinari e penali verso i detenuti che alterano l’ordine e la sicurezza interna, aggredendo e ferendo il personale di Polizia Penitenziaria, è un segnale estremamente negativo per la stessa tutela ed incolumità fisica degli Agenti».

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Capece stigmatizza il grave episodio ed esprime solidarietà ai tre poliziotti coinvolti: «Con questi ulteriori gravi eventi critici sale vertiginosamente il numero dei poliziotti coinvolti da detenuti senza remore in fatti gravi in Campania. Esprimiamo la massima solidarietà e vicinanza a tutti i colleghi del Reparto di Aversa: ma quest’ultimo episodio deve far riflettere i vertici dell’Istituto e della Regione. Facciamo appello anche alle autorità politiche regionali e locali. Abbiamo bisogno di personale, il rischio fa parte del nostro lavoro, ma giocare al massacro con livelli di sicurezza che non permettono minimamente di tutelare l’incolumità dei lavoratori non è accettabile». «Il Sappe - prosegue - accusa ancora una volta l’Amministrazione Penitenziaria di scarsa attenzione sulla problematica dei detenuti stranieri e psichiatrici che sta rendendo il lavoro della Polizia penitenziaria sempre più difficile». Per questo, il leader del Sappe si rivolge in particolare al capo del dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria Giovanni Russo: «Rinnoviamo l’invito ad incontrare il Sappe per affrontare i temi della gestione dei detenuti stranieri, dei malati psichiatrici, della riorganizzazione istituti, della riforma della media sicurezza».

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