Castagneti aperti ai turisti
​per rilanciare il prodotto

Castagneti aperti ai turisti per rilanciare il prodotto
di Ildebrando Caputi
Domenica 23 Ottobre 2022, 12:00
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Intere famiglie immerse nel bosco a vivere l'esperienza della raccolta del frutto tipico della stagione autunnale. Sarà stata l'ennesima annata negativa in termini economici (stavolta non per carenza del prodotto ma per il basso prezzo pagato agli agricoltori) o per il ricambio generazionale in molte aziende locali, ma a Roccamonfina per la prima volta prende il via una nuova significativa iniziativa che porterà benefici sicuri e duraturi (anche in termine di immagine) al territorio: permettere l'ingresso ai visitatori nei castagneti privati. Non una semplice vendita diretta del ricercato frutto, ma la possibilità di far vivere ai turisti (ed ai bambini in particolare) una incredibile full-immersion nella natura, a contatto con alberi maestosi e secolari, proprio nel periodo più vivace e particolare dell'anno per quest'area, quello dedicato alla raccolta delle castagne, l'oro del vulcano. 

Diversi i «castagneti aperti» dall'inizio di ottobre, dove si accede solo su prenotazione, con i giovani proprietari pronti ad accogliere nel corso della settimana un determinato numero di famiglie (non è mancato in queste settimane l'arrivo delle prime scolaresche) per far vivere l'originale esperienza di castanicoltore, ed in più di conoscenza delle eccellenti varietà autoctone, di educazione al gusto ed all'acquisto consapevole, di rispetto per luoghi, tradizioni, ambiente. Chi ha creduto fortemente in questa nuova offerta turistica (il turismo esperienziale è in forte crescita ormai da anni in tutta Italia e molto richiesto soprattutto dagli stranieri), e di allargamento dell'attività agricola verso altri servizi, è Cinzia Petteruti, da sempre legata con amore al territorio ed alla tutela della natura. «Ho iniziato ad aprire i castagneti perché credo fortemente nel valore di questa terra, di questi luoghi, di questi prodotti.

Le castagne, le nostre antiche cultivar locali, sono il nostro oro, il simbolo di una comunità. Vederle così poco apprezzate dai mercati, nonostante un sapore unico, offrendo un prezzo agli agricoltori che non copre neanche le spese, fa davvero piangere. Così ho pensato di avviare un percorso di conoscenza e di promozione direttamente sul campo, tra i boschi, a far scoprire le differenze soprattutto rispetto agli appariscenti ibridi presenti nella grande distribuzione. E la risposta dei visitatori, delle famiglie, è stata subito estremamente positiva». 

Al centro dell'iniziava di Cinzia, oltre alla partecipazione diretta e concreta dei turisti nel toccare con mano le varie fasi dell'origine del frutto (dagli innesti ai maestosi alberi, maturazione e caduta del riccio, fino al momento dell'utilizzo del paniere), ed alla sfida nella salvaguardia e valorizzazione delle storiche varietà autoctone, grande attenzione è posta al coinvolgimento dei bambini: «Ho ideato un vero e proprio diploma di castanicoltore che consegno al termine delle varie attività. I bambini si pungeranno probabilmente per la prima volta, si sporcheranno con la terra e con l'erba, ma vedere i loro volti felici, insieme a quelli dei genitori, è una gran bella soddisfazione. Poi racconto loro storie di neviere, upupe, talpe, funghi, muretti a secco, portandoli ad abbracciare castagni secolari e camminare su storici sentieri. Riavvicinare i bambini alla natura è fondamentale per avere un mondo migliore. Diverse le scuole della nostra regione che si sono già prenotate per far vivere ai piccoli questa esperienza». 

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«Castagneti aperti» quest'anno anche da Giulia Iannattone, altra giovane proprietaria di Roccamonfina: «Siamo contenti per come è stata accolta la nostra proposta e sicuramente la riproporremo il prossimo anno. Noi abbiamo dato la possibilità di raccogliere sia le castagne che i funghi. Abbiamo privilegiato la partecipazione delle famiglie e questo ci ha consentito di fare una prima selezione ed evitare problemi, soprattutto con i confinanti. Contro un sistema di commercializzazione malato, che non valorizza al meglio il prodotto di questo comprensorio, penso che questa iniziativa, insieme alla vendita diretta e online, possa portare una boccata d'ossigeno agli agricoltori dell'area». Di piccola grande rivoluzione e importante cambio di mentalità, parlano altri castanicoltori della cittadina: «Dalla crisi, dal crollo inaspettato dei prezzi di questi mesi, si intravede la nascita di una grande opportunità per l'economia locale. Anche noi saremo pronti la prossima stagione. E con queste aperture dei castagneti alla raccolta dovrebbero finire anche le continue invasioni ed i furti nei terreni, con inevitabili scontri con i proprietari, registrati puntualmente ogni anno». 

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