Cellole, Roberto Fusciello colpito con una testata al volto dopo una lite: è in coma irreversibile

Arrestato l'aggressore: Gianluca Sangiorgio, 44 anni

Il luogo del delitto
Il luogo del delitto
di Pierluigi Benvenuti
Martedì 16 Gennaio 2024, 07:00 - Ultimo agg. 17 Gennaio, 12:10
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È ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale San Rocco di Sessa Aurunca e lotta tra la vita e la morte l'uomo di 46 anni coinvolto in una discussione l'altra sera a Cellole. Roberto Fusciello, questo il nome della vittima, sarebbe stato prima picchiato e dopo sarebbe stato colpito con una testata al volto. L'aggressore invece, Gianluca Sangiorgio, di 44 anni, anch'egli di Cellole come l'aggredito, è stato arrestato. Si tratta di un soggetto già conosciuto dalle forze dell'ordine: ha precedenti penali per guida in stato di ebbrezza e per resistenza a pubblico ufficiale, condanna scontata ai servizi sociali, mentre è stato assolto in altri due processi, uno per detenzione di sostanze stupefacenti e l'altro per maltrattamenti in famiglia. Roberto Fusciello è stato soccorso da un'ambulanza del servizio 118 e trasportato immediatamente in ospedale. Le sue condizioni sono apparse subito molto gravi; nel pomeriggio di ieri sarebbero anche peggiorate. I sanitari si sono riservati la prognosi: è in coma irreversibile ed è in pericolo di vita. I medici lo hanno stabilizzato ma non hanno potuto sottoporlo a nessun intervento chirurgico per provare a ridurre l'edema cerebrale e nemmeno trasferirlo in un'altra struttura.

L'episodio di violenza inaudita è accaduto nella prima serata di domenica in corso Freda, la strada principale del centro del litorale casertano, a poche decine di metri dal palazzo municipale, dinanzi a un centro scommesse, del tutto estraneo all'accaduto. Quando i carabinieri della locale stazione e del nucleo operativo della compagnia di Sessa Aurunca sono giunti sul posto, dopo l'aggressione, il malcapitato era stato già trasportato in ospedale. I militari dell'Arma sono comunque riusciti a ricostruire quanto accaduto grazie alla visione delle immagini delle telecamere a circuito chiuso del centro scommesse e di alcuni esercizi commerciali. Le riprese acquisite dai carabinieri mostrano chiaramente come il quarantaquattrenne, nel corso del litigio, abbia colpito prima con schiaffi e pugni e poi con una testata al volto Roberto Fusciello il quale, rovinato a terra, è rimasto privo di sensi. Gli inquirenti parlano di «violenza veemente». L'autore dell'aggressione è stato poi individuato. Era ancora nella zona e sembra stesse discutendo con il fratello dell'aggredito. È stato fermato dai carabinieri e condotto in caserma. Poche ore dopo, il pubblico ministero della Procura di Santa Maria Capua Vetere, il sostituto procuratore Chiara Esposito, ne ha disposto il fermo con l'accusa di tentato omicidio. L'accusa a suo carico potrebbe però cambiare e diventare ben più grave, omicidio, in funzione dell'evolversi delle condizioni cliniche di Roberto Fusciello. Sangiorgio si trova ora rinchiuso nel carcere Francesco Uccella di Santa Maria Capua Vetere, ma non è stato ancora sentito dagli investigatori.

Potrebbe essere ascoltato già nella giornata di domani, quando dovrebbe essere fissato l'interrogatorio di garanzia e la convalida dell'arresto alla presenza del suo legale di fiducia, l'avvocato Gianluca Di Matteo, che ancora non ha parlato con il suo assistito. Nel primo pomeriggio di ieri gli atti del fascicolo d'inchiesta non erano stati ancora depositati né era stato nominato il giudice per le indagini preliminari. Si attende di capire quale sarà la versione dei fatti che l'accusato fornirà agli investigatori. 

Restano gli interrogativi sui motivi dell'accaduto. Le immagini hanno consentito di ricostruirne la dinamica ma sono tutte da chiarire le cause della discussione, degenerata in aggressione. Gli inquirenti parlano di futili motivi. Sui social, familiari dell'accusato scrivono di presunte istigazioni pregresse, di rapporti tesi già in precedenza, ma saranno le indagini a fare chiarezza. I protagonisti della vicenda sono entrambi molto noti a Cellole: Fusciello è un falegname molto abile, un'attività ereditata dai suoi genitori, è separato, ed è padre di tre figli ancora piccoli che vivono a Roccamonfina assieme alla madre; Gianluca Sangiorgio è un imbianchino, padre di una ragazza, dopo qualche anno trascorso in Svizzera è tornato a vivere e lavorare sul litorale. L'episodio ha sconvolto l'intera comunità e ha subito riportato alla mente di molti un precedente analogo, la morte nel giugno dello scorso anno, sempre a Cellole, di Giovanni Sasso, imprenditore 48enne ucciso in seguito a una lite con un ragazzo di 17 anni. L'uomo aveva ripreso il minore perché stava gettando a terra i gusci delle noccioline davanti alla sua concessionaria d'auto. 

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