Muore Biagio, il clochard della banca: messaggi d'addio sul suo giaciglio

Muore Biagio, il clochard della banca: messaggi d'addio sul suo giaciglio
di ​Marilù Musto
Giovedì 7 Luglio 2016, 13:35 - Ultimo agg. 11 Luglio, 13:09
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Ci sono persone che sono come ponti. Attraversano la vita di tutti noi per mesi, anni. E poi scompaiono per sempre. Solo che la loro presenza non ingombrante, dopo, manca come l’aria. Biagio, l’ultimo dei clochard che dormiva sotto al porticato del Banco di Napoli a Caserta di largo Amico, è morto. Una mattina di luglio, in stazione, ha smesso di respirare accanto ai binari. Ogni giorno, tra via Battisti e via Roma, lo si vedeva seduto a bere un sorso di vino, con le sue ciabatte rotte e il suo caschetto bianchissimo che lo faceva somigliare a un tedesco. Al punto che chi lo osservava bene, pensava al Die brucke, al movimento dell’avanguardia tedesca del primo Novecento. Che tradotto, significa «ponte». Biagio sembrava un artista mancato, un padre e un figlio che sceglieva di restare libero, rinunciando alle cravatte che ogni giorno gli sfilavano davanti. Ieri, sul vetro della banca, nel posto dove dormiva Biagio, alcuni volontari hanno affisso dei biglietti con sopra scritto «Solidarietà». Troppo tardi. Perché Biagio ha attraversato l’ultimo ponte della sua vita.
 
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