Covid a Mondragone, via la zona rossa:
restano le mascherine obbligatorie

Covid a Mondragone, via la zona rossa: restano le mascherine obbligatorie
di Pierluigi Benvenuti
Martedì 7 Luglio 2020, 10:30
3 Minuti di Lettura

Il lockdown finisce, ma resta l'obbligo della mascherina. È stato completato nei palazzi Nuova Florida a Mondragone, meglio conosciuti come palazzi ex Cirio, l'esame dei tamponi effettuati dopo i 15 giorni di incubazione del virus. Sono stati effettuati altri 450 tamponi, come riferisce l'unità di crisi regionale, e isolati i 17 casi positivi per i quali è in corso il trasferimento nelle strutture sanitarie specializzate per la cura dei pazienti affetti da Covid-19. Il focolaio epidemico, partito dalla comunità di immigrati bulgari, al momento quindi è spento. Dalla mezzanotte di domani, come ha confermato lo stesso presidente della giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, sarà eliminata la zona rossa insieme con il cordone sanitario stretto intorno all'area dal 27 giugno scorso.
 

 

Il numero complessivo di nuovi casi, in un periodo di circa dieci giorni è stato di 106 nuovi contagiati in totale tra Mondragone e i centri limitrofi, iniziando da Falciano del Massico. I primi 43 casi positivi sono stati scoperti nel cluster dei palazzi Cirio dove è scoppiato un contagio all'interno della comunità bulgara di origine rom, da anni insediatasi nella zona. Gli altri sono invece riconducibili alla successiva attività di screening, in cui sono stati effettuati 4.000 tamponi circa. La gran parte sono lavoratori di un'unica ditta operante nel settore agro-alimentare venuti a contatto con i colleghi bulgari. Molti dei nuovi positivi sono asintomatici. Fino al 14 luglio resta confermato a Mondragone l'obbligo di indossare i dispositivi di protezione individuale, la cosiddetta mascherina, pure all'aperto. Su tutto il restante territorio regionale è obbligatorio, nei luoghi aperti, portarla con sé e «indossarla ogni qual volta la distanza interpersonale sia inferiore a un metro». Le disposizioni sono contenute in una nuova ordinanza firmata l'altro giorno sempre dal presidente De Luca. Un atto nel quale si sono stretti i controlli a carico delle aziende agricole, della filiera agroalimentare e delle altre filiere produttive che impiegano dei lavoratori stagionali stranieri. Tra gli adempimenti previsti, la registrazione giornaliera dei lavoratori, in particolare dei braccianti stagionali, e la trasmissione dell'elenco all'azienda sanitaria competente, completo per ognuno dell'esito del tampone o del test sierologico, ove già effettuato e l'attestazione della sua presenza in Italia già durante la fase 1 dell'emergenza sanitaria da Covid-19 o, in caso di rientro del lavoratore da oltre quattordici giorni, del completamento del periodo di quarantena prescritto. Questo appunto dopo i focolai di Mondragone e nelle aziende di Falciano del Massico, sono stati caratterizzati dall'elevata presenza di persone provenienti da località al di fuori della Campania e, in molti casi stranieri, e presenti in zona solo temporaneamente per esigenze lavorative.
 

La conferma che molto probabilmente la nuova ondata di contagi nella comunità bulgara è stata determinata dall'arrivo, appena riaperte le frontiere dopo il lockdown, dall'arrivo dei braccianti stagionali. «Sugli ingressi in Italia ha dichiarato il presidente Vincenzo De Luca - occorrono controlli rigorosi». Intanto, il Comune di Mondragone ha pubblicato nei giorni scorsi l'ordinanza di isolamento domiciliare per altri pazienti positivi, residenti al di fuori dei palazzi Cirio. Stavolta, la privacy è stata rispettata e nessun nominativo è stato erroneamente reso pubblico. «L'altra volta è stato un errore per il quale chiediamo scusa ai diretti interessati e che ancora non abbiamo capito come si sia verificato. L'atto ed i suoi allegati erano stati come soggetti al trattamento della privacy», spiega il comandante della polizia locale, David Bonuglia

© RIPRODUZIONE RISERVATA