Covid, abbassata la guardia:
oltre 10mila i positivi

Covid, abbassata la guardia: oltre 10mila i positivi
di Ornella Mincione
Martedì 8 Marzo 2022, 07:48
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Il lieve aumento dei contagi negli ultimi due giorni ha riportato il numero degli attuali ammalati di Covid al di sopra dei diecimila. Stando al report dell'Asl di ieri, infatti, altri 344 casertani sono emersi positivi dalla processazione di 1.989 tamponi, con un'incidenza del 17,30%. Notificati altri due decessi mentre sono state certificate 224 negativizzazioni. Numeri bassi quelli del report di ieri dato che hanno aggiornato i numeri basandosi sull'attività di screening della domenica, il giorno più lento in fatto di esami. Comunque sia, tra i numeri riportati sabato e quelli della domenica, ora sono 10.071 i positivi attualmente in cura, 118 in più rispetto alla giornata precedente. La motivazione di questa lieve risalita è da rintracciare nella semplice constatazione che il Covid non è scomparso e che i cittadini devono necessariamente continuare ad osservare le misure anti contagio in modo da mantenere limitata la diffusione del virus. C'è anche da dire che l'inverno è ancora rigido al punto che gli ambienti continuano ad essere chiusi e le persone stentano a vivere all'aria aperta dove la circolazione del Covid può definirsi più contenuta.


A confermare l'andamento lievemente in salita della curva epidemica è il docente ordinario di Malattie infettive dell'Università Luigi Vanvitelli Paolo Maggi, nonché direttore di Malattie infettive dell'azienda ospedaliera Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta. «Se analizziamo la curva dei contagi possiamo osservare, se non un incremento dei casi, quanto meno un evidente rallentamento del calo cui stavamo assistendo da mesi - dice l'infettivologo - Io però noto lo stesso fenomeno anche in altre nazioni che ci hanno preceduto, come la Gran Bretagna o il Sudafrica.

In questi Paesi il decremento dei casi continua, sebbene ad una velocità inferiore. Questo probabilmente è dovuto ad un allentamento delle norme di prevenzione e ad un calo dell'attenzione, anche comprensibile, visto che ormai siamo nel terzo anno della pandemia e la stanchezza in tutti è evidente». A contribuire al calo dell'attenzione verso le misure anti contagio c'è la guerra in Ucraina: «Contribuisce anche il fatto che siamo tutti concentrati sui tragici eventi della guerra e il bombardamento mediatico sul tema della pandemia che aveva accompagnato la nostra vita dal 2020 è venuto meno. Insomma ci siamo tutti distratti un po'», spiega ancora il direttore dell'unità complessa di Malattie infettive dell'ospedale di Caserta.

Tuttavia, almeno al momento, «dobbiamo osservare anche un fenomeno parallelo - avverte Maggi - il calo dei ricoveri che continua ad essere sostanzioso sia nei reparti di degenza ordinaria sia in quelli di terapia intensiva. Ritengo che questo calo potrebbe proseguire ancora per tutto il periodo primaverile ed estivo». In previsione del prossimo futuro, poi l'infettivologo osserva: «Non c'è dubbio peraltro che il prossimo autunno avremo un incremento dei casi ma, dato il gran numero di italiani vaccinati e la circolazione massiccia che c'è stata, e continua ad esserci, della variante Omicron, siamo sempre più vicini ad una condizione di immunità di massa e al momento in cui il virus diventerà endemico, come lo sono tanti altri virus del raffreddore e dell'influenza». Certo, resta preoccupante il fatto che «ci siano ancora molti soggetti non vaccinati e, tra i bambini ancora troppo pochi sono coloro che sono stati sottoposti a vaccinazione».
 

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