Crollo al "Castellum Aquae" Opus Est: colpa dei vandali

L'associazione: "E' stata una bravata di un gruppo di ragazzi"

Il crollo al "Castellum Aquae"
Il crollo al "Castellum Aquae"
di Milly Vigliano
Mercoledì 14 Giugno 2023, 07:39
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Crolla il muro di recinzione del Castellum aquae, un'importante e rara testimonianza dell'acquedotto augusteo dell'antica Capua, al confine tra la cittadina di San Prisco e Santa Maria Capua Vetere.

Le cause sono ancora in corso di accertamento perché a quanto pare non ci sono state denunce di incidenti d'auto né ci sono telecamere nella zona circostante per appurare quanto accaduto. Inizialmente si è pensato appunto a una diretta conseguenza di un incidente stradale, ma poi sulla base delle testimonianze fornite da alcuni residenti della zona, si è capito che in realtà a causare il crollo di una porzione della recinzione perimetrale del sito archeologico è stato forse un atto vandalico. Una "bravata" commessa da un gruppo di ragazzi della zona, già più volte richiamati per schiamazzi soprattutto nel fine settimana. La denuncia arriva dall'associazione "Opus Est", che ha come scopo proprio la valorizzazione e la tutela del patrimonio storico e ambientale: «Quanto successo nella giornata di domenica ha del surreale o, meglio, dell'inimmaginabile. Una "bravata" che lascia sgomenti e che, solo per puro caso, non ha provocato danni più seri ai resti archeologici, per fortuna scansati dal crollo del muro e delle grate di protezione. Come si può arrivare a tanto? Come possono le "nuove generazioni", nelle cui mani è riposta la speranza per un futuro migliore, accanirsi contro beni che sono parte del loro retaggio? Quello di domenica sottolinea l'associazione non è solo una "bravata" di ragazzini, ma è l'ennesimo esempio fallimentare del ruolo educativo di famiglie e istituzioni. Proprio verso la sensibilizzazione delle nuove generazioni, l'associazione dirigerà le prossime iniziative future che vedranno proporre progetti di valorizzazione e conoscenza del patrimonio storico-culturale».
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Il Castellum aquae è al momento chiuso per lavori di ristrutturazione nell'ambito del progetto "Appia Reginae Viarum", finanziato a valere sul fondo Sviluppo e coesione 2014/2020 e nei prossimi giorni si provvederà al ripristino della recinzione perimetrale del sito di rilevanza archeologica.
Si tratta di una struttura che storicamente forniva un'ingente e fondamentale quantità d'acqua appunto, il castello di distribuzione cardine dell'acquedotto capuano costruito in età augustea, dove convergevano le acque provenienti dal monte Tifata o dal Taburno a una delle città più importanti e prospere dell'impero romano: Capua, per l'appunto, e dunque Santa Maria Capua Vetere. Si spera che l'appello dell'associazione "Opus Est", qualora si trattasse effettivamente di un atto di inciviltà, non rimanga inascoltato anche per gli altri monumenti cittadini.
Tra l'altro, l'area di interesse storico già in passato è stata purtroppo presa di mira dai vandali, i quali gettavano rifiuti di ogni tipo (come bottiglie di vetro e plastica, scatoloni e resti di carrozzerie di automobili) attraverso le cancellate poste a protezione del sito.
 

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